Svanisce in finale e nel modo più doloroso, perchè ad un passo dal traguardo, il sogno Coppa Reca Group Italia per l’Universal. Che come una novella Dorando Pietri è andata in fuga, si è vista rimontare, ha dato il colpo di reni per arrivare al testa al testa per poi crollare a pochi centimetri dal traguardo. Ma lo fa a testa alta, anzi altissima, davanti ad un PalaFerrari semplicemente commuovente, da 500 e più cuori.

E all’ingresso in campo sono brividi veri: suona l’inno di Mameli, poi è boato per l’apertura delle danze. A cui l’Universal partecipa con Alessandro Blasi in regia opposto a Cardona, Vecchi e De Marco sulle bande, Piccinini e Mulatero al centro e Trentin libero; Csc con Astolfi-Romani, Raimondi-Porcellini, Lancellotti-Bacciaglia e Ricchetti. La tensione è alle stelle e al 6-5 sono 3 i cambiopalla ospiti arrivati da altrettanti servizi sbagliati dai biancoblu, che al primo stop tecnico sono sotto 7-8 dopo il contrattacco di Romani.

Il vantaggio torna carpigiano col 10-9 messo giù da Vecchi sfruttando le mani del muro ospite, poi Romani mette fuori, Ale “Fantasia” Blasi trova l’ace e Carpi è + 3 (12-9). Allegrini da Perugia fischia fuori la parallela (dentro) di Vecchi, Porcellini ci mette l’ace, Romani il contrattacco e la testa del match è nuovamente correggese (12-13), prima che ancora Romani da “2” scavi il break (14-16). Ci pensa però Iron Mike con l’ace a rimettere tutto in parità a quota 16, quello “mezzo” di Grilli – entrato ai nove metri per Piccinini – propizia il contrattacco del controsorpasso Carpi con Vecchi, che poi fa subito il bis per il +2 Universal (20-18). Porcellini tocca la rete e ora il margine è di 3 punti (21-18), Schiavo lo imita per il 24-20, poi Romani mette fuori il diagonale e il primo set è biancoblu (25-20).

Secondo set: ci sono Sangiorgio e Schiavo nelle file reggiane per Raimondi e Bacciaglia e al primo stop è la Csc avanti (5-8); il -3 diventa -4 quando Lancellotti mura Cardona e -5 (6-11) con il mani-fuori vincente di Porcellini. Quando Porcellini mura anche Vecchi pima (8-14) e Cardona poi (9-15) e Astolfi ci mette anche l’ace del 9-16 il cammino biancoblu nel parziale diventa una specie di mission impossible, chiusa dal 15-25 reggiano che vale l’1-1 nel computo dei set.

Per l’Universal è un set da cancellare sotto ogni punto di vista, si riparte allora 0-0 nel terzo ma l’avvio è da brividi, la palla non va più giù e sull’1-5 è già time out Molinari. Qualcosa si è inceppato nella macchina biancoblu (5-9), quando il primo tempo di Mulatero si spegne sul net (6-11) il timore di rivivere il secondo set è reale, ma per fortuna – non solo – arriva il muro di Piccinini ad accorciare le distanze (9-12) e rinvigorire i cuori carpigiani. In questa fase è proprio “Piccio” Piccinini a suonare la carica, ma Romani, un ace “piedi a terra” di Schiavo e un muro su De Marco riportano la Csc a +6 (10-16); al rientro in campo arriva anche il fallo di posizione (10-17) e su Carpi scende il buio.

La partita deve cambiare e cambia: la battuta torna ad essere incisiva ma soprattutto meno fallosa, la seconda linea si compatta e l’attacco biancoblu è nuovamente una batteria di cannoni. E il break arriva sul 9-7, che diventa 11-7. Marcellino Vecchi ci prende anche a muro (14-9), De Marco attacca il 16-11 e Carpi va. Finalmente. Ed è una melodia bellissima, orchestrata da Blasi e composta a sette mani da tutti i biancoblu, di nuovo sé stessi. Astolfi stoppa tutto sul 22-16, ma il tie-break ormai è dietro l’angolo e si concretizza sul muro di Max De Marco su Romani (25-18).

E adesso mancano 15 punti al sogno, alla Coppa: pronti via e Cardona viene murato due volte, Piccinini mette giù il primo tempo dell’1-2, Vecchi mette in rete la battuta dell’1-3, Cardona 2-4, Romani per il 2-4 poi Sangiorgio ed è 2-5 Correggio quando Molinari chiama time-out. Al ritorno in campo Cardona viene difeso e Porcellini in pipe fa 2-6, a cui respinge De Marco (3-6), ma Sangiorgio segna il 3-7 e al cambio campo è 3-8 con l’errore di Mulatero. Si cambia campo e Cardona fa 4-8, poi però è lo stesso Bombardero ad essere murato sul pallone del potenziale 5-8 che diventa 4-9. Vecchi c’è (5-9), ma anche Lancellotti (5-10), a cui risponde Piccinini (6-10). Romani per il 6-11, Cardona ed è 7-11, ma ancora Romani fa 7-12 e coach Molinari si gioca il secondo e ultimo time-out a sua disposizione. Ma la palla nella metà campo correggese non va più giù. Ci va invece la Coppa Reca Group Italia 2011, uno spettacolo comunque straordinario.