“Le minoranze hanno finalmente capito che era possibile derogare alle fasce di rispetto cimiteriali fissate nel 1934 a 200 metri. La risposta all’interrogazione sulle fasce cimiteriali ha avuto infatti il merito di spostare l’attenzione delle opposizioni dalla ‘impossibilità a derogare i 200 metri come fasce di rispetto’ punto sul quale eravamo attaccati quotidianamente, al fatto che ora ci viene richiesto un atto che lo abbia giustificato”. Simone Tosi, assessore all’Urbanistica del Comune di Carpi, interviene a margine della discussione dell’interrogazione sul rispetto delle fasce cimiteriali.

“E’evidente quindi che le opposizioni hanno preso atto, attraverso le innumerevoli leggi e normative citate nella mia risposta in Consiglio, che la deroga è possibile. Ricordo che il nostro Comune nel 1995 si è dotato di un Piano Regolatore Cimiteriale, che ha fissato in modo chiaro le fasce di rispetto, atto approvato dal Consiglio comunale e sul quale si sono espressi positivamente diversi enti, AUSL e ARPA; per noi questo è già sufficiente a giustificare la presenza delle fasce a 50 metri nei cimiteri frazionali e a 100 metri nel cimitero urbano. Gli interroganti ci hanno chiesto di trovare un eventuale decreto prefettizio, atto che dal 1934 al 1980 può essere stato adottato per la riduzione delle fasce di rispetto cimiteriali, atto prodotto all’interno di un arco temporale di 46 anni, atto che stiamo cercando nell’archivio storico dell’ente locale, sfogliando documento per documento, visto che in quegli anni non erano presenti computer e motori di ricerca: tutto ciò perché richiesto dall’interrogazione, non perché necessario a giustificare la riduzione delle fasce stesse che, ribadisco, sono ampiamente documentate e decise nel Piano Cimiteriale del 1995, che riprende quanto già stabilito nel PRG del 1980\84”.