Era il 1911 quando a Modena un edificio nuovo, imponente, con aule illuminate da ampie finestre e riscaldate da un impianto a termosifone apriva le porte ai suoi primi alunni. I banchi intatti, profumati di legno e i calamai pieni di inchiostro accoglievano bambini e bambine provenienti dal centro storico e dai nuovi quartieri che stavano sorgendo a est della città. Sono passati 100 anni e ora la scuola elementare Edmondo De Amicis è una delle più conosciute di Modena.

La storia di questa scuola è, di riflesso, la storia della città di Modena: hanno vissuto insieme il periodo fra le due guerre mondiali, le leggi razziali, i bombardamenti e, finalmente, il Dopoguerra, con le sue speranze e la sua crescita economica, fino alla nuova società multietnica del XXI secolo. In occasione di questo compleanno speciale, il Comitato Genitori della scuola, insieme alle alunne, agli alunni e al corpo insegnante, ha organizzato festeggiamenti per coinvolgere tutti i cittadini, con due iniziative principali: una mostra dedicata alla storia della scuola, che inaugura sabato 21 maggio e prosegue fino a sabato 28 maggio e lo spettacolo teatrale “Cuore”, che viene portato in scena dagli scolari giovedì 26 maggio.

“Cento anni delle De Amicis, cento anni della città” è il titolo della mostra fotografica e documentaria sulla storia della scuola, dalla sua fondazione sino ad oggi, allestita proprio all’interno dell’edificio scolastico. Una serie di pannelli illustrano il percorso storico-culturale della scuola e, di riflesso, della città di Modena nel corso del Novecento. Strutturata in tre sezioni (La Fondazione, Fra le due Guerre, il Dopoguerra) è chiusa da pannelli dedicati al libro Cuore, di Edmondo De Amicis, nella sua restituzione come album di figurine. Accompagna la mostra foto-documentaria la ricostruzione di una classe elementare così come doveva apparire nei primi anni del Novecento, insieme a materiali didattici d’epoca, divise militari e l’abbigliamento dei cosiddetti “Patronatini”, bambini provenienti dal poco distante “Patronato pei Figli del Popolo” che per lunghi anni hanno frequentato la scuola. La mostra inaugura sabato 21 maggio alle 17, in presenza delle autorità cittadine, e prosegue fino a sabato 28 maggio. Questa sarà anche l’occasione per scoprire due murales “centenari”: si tratta di due pannelli commemorativi del Centenario realizzati dai writers modenesi Pietro Rivasi e Franco Bevini dello staff di Icone, prendendo spunto dai disegni che hanno realizzato gli studenti proprio per rappresentare i primi 100 anni della loro scuola.

Giovedì 26 maggio alle 21, presso il Teatro Storchi di Modena, gli scolari rendono omaggio alla loro scuola portando in scena lo spettacolo “Cuore”, una rivisitazione del romanzo più letto di Edmondo De Amicis, l’autore che dà il nome all’edificio. Lo spettacolo, a cura di Erika Patroncini e Paolo Vaccari, così come il libro racconta quello che succede in una classe italiana del 1883, ma alcune di queste vicende vengono rappresentate in parallelo con quelle di una classe di oggi, in un continuo rimando tra passato e presente.

I momenti più importanti di una storia lunga 100 anni

La scuola elementare De Amicis venne costruita, sull’onda delle prime leggi che promuovevano la scuola pubblica, fra il 1909 e il 1911 e nel giugno 1911 era già pronta per l’inizio delle lezioni. Proprio in quell’anno ricorreva il Cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e inaugurare una nuova scuola fu il migliore dei modi per festeggiare il giovane stato italiano. Nell’ingresso è appesa al muro un’antica immagine incorniciata di Edmondo De Amicis con la scritta: Genio, patriota e letterato insigne. Divinò colla penna, patria, vita, scuola e cuore. Poche parole, che ben sottolineano quanto egli sia stato importante per la scuola italiana. De Amicis è noto soprattutto per il libro Cuore, scritto nel 1886, che riflette la difficile realtà dell’Italia appena unificata.

La scuola ha vissuto anche momenti tragici, come quelli della Prima Guerra Mondiale, quando molti padri degli alunni dovettero andare in guerra e in tanti morirono. Quei soldati sono ricordati nel vicino Tempio dei Caduti in Piazza Natale Bruni, e durante i raduni che si facevano per onorarli, la scuola De Amicis ospitava e rifocillava con panini, dolci e bibite i bambini e i familiari dei caduti che venivano da lontano. Un altro fatto drammatico avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale, il 12 Febbraio 1944, quando la scuola fu colpita e gravemente danneggiata dai bombardamenti. Fortunatamente da tempo non si tenevano più le lezioni e per questo non vi furono vittime. Solo a guerra finita, riparati i danni, ripresero le lezioni. Il 22 Aprile 1945 la strada davanti alla scuola fu teatro di uno degli ultimi episodi della Seconda Guerra Mondiale. Vi sostò un battaglione di tedeschi che si difendeva dall’attacco dei partigiani e che si ritirò definitivamente verso il quartiere Sacca e la città di Verona: quando gli alleati arrivarono per Via Nonantolana e Viale Ciro Menotti e passarono proprio davanti alla scuola.