Conoscere il numero degli studenti che nel Comune di Modena non potranno beneficiare del tempo prolungato e rivedere i tagli all’istruzione che non garantiscono il ripristino del doposcuola. E’ quanto chiede il consigliere comunale Stefano Rimini nell’interrogazione presentata dopo le proteste dei genitori della scuola media G.Ferraris.

“I tagli del governo alla scuola pubblica – dice Rimini – arrivano a incidere sul tempo prolungato in modo drastico, fino all’eliminazione degli organici necessari per costituire classi a tempo prolungato nelle scuole medie di tutta la provincia di Modena. Anche nel comune capoluogo – prosegue il consigliere comunale del Pd – si chiude un’esperienza trentennale di doposcuola negli Istituti Secondari di Primo Grado, tra cui il Galileo Ferraris dove sono coinvolte cinque classi. E’ un fatto grave, e responsabile è un governo che non vuole investire sul futuro dei giovani. Eppure anche il rapporto annuale dell’Istat segnala che oltre 2 milioni di ragazzi in questo paese non studiano né lavorano: è un dramma sociale”.

Nell’interrogazione si sottolinea, tra l’altro, il ruolo delle parrocchie che collaborano attualmente al doposcuola e il progetto dell’amministrazione che ha messo in rete le scuole medie cittadine per continuare esperienze di doposcuola a gestione dei genitori.

“Il fenomeno dei ritardi scolastici – conclude Rimini – nasce proprio in quella fascia d’età compresa tra i dieci e tredici anni, ma evidentemente la scuola e l’istruzione, in questo paese, contano poco”.