“La sostituzione del presidente dell’Osservatorio ambientale dell’inceneritore di via Cavazza è un’occasione per ripensare tale strumento. L’assessorato all’Ambiente sta studiando come modificare le linee guida di funzionamento dell’istituto per arrivare a una diversa aggregazione dei componenti del tavolo, in grado di garantire una maggiore condivisione di dati e informazioni, e ampliare la partecipazione della cittadinanza”.
E’ la risposta dell’assessore comunale all’Ambiente Simona Arletti all’interrogazione di Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, sull’Osservatorio ambientale dell’inceneritore di via Cavazza, trasformata in interpellanza su richiesta dello stesso consigliere.
In particolare, Ballestrazzi ha chiesto quante volte si è riunito l’Osservatorio nel 2009 e nel 2010, perché e quando il presidente si è dimesso e perché non ne è stato eletto uno nuovo. Il consigliere ha anche chiesto “se l’Osservatorio ha mai organizzato un incontro pubblico con i cittadini e se ha esaminato lo screening della nuova terza linea. La Giunta non ha chiesto un parere sulla richiesta di aumentare il quantitativo di incenerimento dei rifiuti speciali?”, ha inoltre domandato, chiedendo infine se i componenti dell’Osservatorio possono accedere all’area dell’inceneritore per fare controlli.
L’assessore ha spiegato che l’Osservatorio, istituito nel 2006, è un tavolo di lavoro di tipo consultivo, costituito prevalentemente da tecnici, chiamato a svolgere un’azione di controllo e monitoraggio sui dati inerenti le attività e il funzionamento dell’impianto Hera di via Cavazza al fine di accertare e verificare l’impatto atteso sull’ambiente e la salute. Al tavolo siedono Arpa, Ausl, Hera (senza facoltà di voto), Comune, Provincia, Agenzia per l’energia, Circoscrizione 2, Registro tumori di Modena e due referenti delle associazioni per l’ambiente e di quelle per le politiche sociali.
“L’Osservatorio non ha esaminato il materiale dell’iter istruttorio per la verifica del progetto di ristrutturazione della terza linea dell’inceneritore, né quello dell’iter per la richiesta di aumentare il quantitativo di incenerimento dei rifiuti speciali, poiché tali procedimenti hanno avuto inizio dopo le dimissioni del presidente Pietro Bertolasi, avvenute per ragioni personali nel settembre 2010”, ha continuato Arletti. “In ogni caso, la funzione dell’istituto è unicamente di tipo consultivo e non decisionale. La sua azione non è da ritenersi sostitutiva rispetto alle naturali competenze istituzionali e il parere è stato espresso dai tecnici del settore Ambiente”. L’assessore ha inoltre spiegato che “i componenti dell’Osservatorio hanno libero accesso all’impianto di via Cavazza e possono, previa comunicazione al presidente, che ne informa il gestore, farsi accompagnare nelle visite all’impianto da una o al massimo due persone indicate dall’associazione o ente da cui sono stati nominati”. Arletti ha infine sottolineato che l’Osservatorio nel 2009 si è riunito due volte e una nel 2010, che non ha mai organizzato assemblee pubbliche, ma ha redatto verbali pubblici e diffuso note stampa. “Agli incontri tecnici hanno anche partecipato, come uditori, cittadini membri di vari comitati”, ha concluso.
Ballestrazzi ha richiesto la trasformazione in interpellanza della propria interrogazione “per consentire l’intervento dei consiglieri del Pd che fuori dall’Aula consiliare dicono di essere favorevoli alla raccolta differenziata porta a porta e contrari alla terza linea dell’inceneritore, ma che qui invece sono tutti compatti e non intervengono per esprimere posizioni differenti”. Il consigliere ha infine aggiunto che istituendo l’Osservatorio, così come in altre occasioni, “la maggioranza prende in giro i cittadini: siete trasparenti come il pantano”.
L’assessore Arletti nella replica ha affermato: “Mi pare che il pantano lo stia creando lei, mescolando le carte per arrivare a sostenere quello che vuole. Il nostro modo di lavorare è serio e trasparente e il consigliere poteva cogliere l’occasione per dare suggerimenti in una fase in cui stiamo pensando di trovare una nuova modalità per far partecipare maggiormente i cittadini a questo istituto. Bisogna inoltre avere l’umiltà di dire che la gestione dei rifiuti è una tematica complessa che non si può pensare di risolvere facendo sparire l’inceneritore”.