Con la missione istituzionale del sindaco Graziano Delrio e della presidente di Reggio Children Carla Rinaldi a Belo Horizonte (Brasile), missione in via di conclusione, il Comune di Reggio Emilia ha avviato in questi giorni il progetto “Educa”, finanziato dall’Unione Europea, che ha l’obiettivo di far crescere la consapevolezza, in particolare fra coloro che hanno responsabilità di vertice e di governo della Cosa pubblica, sulla centralità dell’Educazione nelle politiche pubbliche, e sulla responsabilità della comunità verso l’educazione e i bambini, riconosciuti come cittadini dalla nascita: temi alla base dell’idea di Comunità educante e del sistema educativo reggiano, che Reggio propone da tempo anche in ambito internazionale.

Il progetto vede il Comune, affiancato da Reggio Children, capofila in un’attività internazionale che vedrà coinvolta oltre a Belo Horizonte, anche la città di Pemba (Mozambico).

Nella terza città più grande del Paese sudamericano, il progetto ha preso il via ufficialmente alla presenza delle rappresentanze istituzionali e diplomatiche dei Paesi coinvolti. Il progetto europeo Educa allarga la fascia di età su cui basare progetti educativi dagli 0-6 ai 0-18 anni; in particolare nel corso dei prossimi quattro anni saranno formati educatori dei territori coinvolti, mettendo in rete scuola, famiglia, associazioni locali e istituzioni. L’esperienza di Reggio Children e del Centro internazionale per i diritti delle bambine e dei bambini Loris Malaguzzi è stata oggetto di riflessioni e approfondimenti.

“Investire su un’educazione di qualità significa mettere al centro della comunità i bambini e i loro diritti – ha detto il sindaco Delrio – Reggio Emilia ha costruito un ‘porto’, dove le esperienze si mescolano, animato da una continua ricerca nell’affermazione di questi diritti in tutte le città del mondo. Questo investimento rappresenta una ricchezza per la nostra comunità, diventando anche un fattore competitivo a sostegno dell’economia locale”.

“In questo percorso che abbiamo inaugurato in Brasile – ha aggiunto Delrio – la politica deve mettersi in discussione e essere in grado di comprendere il linguaggio dei bambini senza attendere che siano i bambini ad apprendere il linguaggio della politica. Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi rappresenta la “palestra” dove si sta costruendo, in dialogo con la città e con il mondo, una comunità in grado di essere al centro del percorso educativo”.

La delegazione reggiana, di cui fa parte anche Serena Foracchia amministratore unico di Reggio nel Mondo, ha visitato le scuole dei quartieri più degradati e la scuola Aguas Claras, costruita grazie all’impegno di Unieco e Coopselios, con il contributo del ministero Affari Esteri italiano e della Regione Emilia-Romagna, i cui insegnanti sono stati sostenuti dalla consulenza pedagogica di Reggio Children. Il sindaco ha visitato questa ed altre strutture, che accolgono circa 300 bambini provenienti dalle favelas della città brasiliana.

“Vogliamo sottolineare l’importanza della relazione con Reggio Emilia – ha spiegato alla delegazione reggiana Marcia Cabral insegnante dell’Aguas Claras – perché il nostro sguardo è cambiato, diventando più sensibile e attento alle esigenze e ai diritti dei bambini”.

Nel corso della missione la delegazione ha presentato inoltre il sistema educativo reggiano al segretario per le relazioni internazionali Rodrigo Perpetuo, all’assessore all’Educazione di Belo Horizonte Macaè Evaristo, al console generale d’Italia in Brasile Maria Pia Calisti, alla fondazione Torino, incontrando, tra gli altri, anche il presidente dell’Associazione degli emiliano-romagnoli del Minas Gerais, Alberto Medioli.

Il progetto “Educa” vede il Comune di Reggio capofila del finanziamento dell’Unione Europea con un impegno di durata quadriennale. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei bambini e delle bambine a Reggio Emilia, a Belo Horizonte e a Pemba. Il progetto vede come partner Reggio Children, Gvc – Gruppo di volontariato civile, Municipalità di Pemba e la Municipalità di Belo Horizonte, con la partnership di Arci Solidarietà e Boorea. . Il contributo dell’Unione Europea è di 1.118.550 euro per quattro anni.

“Educa” ha l’obiettivo di fare crescere la consapevolezza tra le classi dirigenti sulla centralità dell’educazione nelle politiche pubbliche: partendo dal presupposto che le politiche educative devono essere una responsabilità condivisa da tutta la comunità. Il progetto si incentra sulle comunità locali e sulla loro responsabilità verso i bambini, riconoscendo loro il diritto ad essere considerati dalla nascita come cittadini.