Prosegue a Palazzo Saraceni la mostra fotografica 100 anni di storie. Persone, luoghi, attività per l’innovazione nel settore Agricolo della Società Produttori Sementi. Sono esposte nelle sale del Palazzo le immagini più significative della vita di una impresa che si è distinta non solo sul territorio regionale ma anche in quello nazionale (prima) ed internazionale (dopo).

Le immagini di questo catalogo raccontano l’impegno profuso da generazioni di uomini, scienziati, ricercatori, tecnici, operai e delle motivazioni che li hanno sostenuti e sospinti a ricercare il progresso.

In questo periodo storico la Produttori Sementi è molto cresciuta, trovando, fin dall’inizio, il lungimirante sostegno della Cassa di Risparmio in Bologna e poi, a partire dal 1999, della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna; la costante crescita di questa impresa è stata possibile grazie al sostegno ed alla legittimazione della comunità locale prima, nazionale ed internazionale in un prosieguo di tempo.

Nel Manifesto di fondazione della Produttori Sementi, nel giugno 1911, Cesare Zucchini, Presidente della Cassa di Risparmio in Bologna e contemporaneamente della Società Agraria di Bologna, scriveva che …”il problema della maggiore e migliore produzione agraria è, senza dubbio, tra i più importanti e più urgenti della nostra economia pubblica, come quello sul quale riposano, per massima parte, le prosperità e quindi la pace sociale”……

Per dare risposte a queste aspettative nasce la Società Produttori Sementi, la cui missione è rimasta pressoché immutata nel tempo.

I successi furono rapidi, basti pensare che, con riferimento al frumento, la produzione media in Emilia Romagna nel 1911, era di soli 14,6 qli/ha e per effetto dell’attività di selezione varietale e delle nuove tecniche agronomiche conseguenti alle nuove varietà, in soli 20 anni, nel 1932, la produzione media raggiungeva 28,4 qli/ha.

L’adozione della selezione della variabilità esistente, suggerita da Francesco Todaro, e poi l’introduzione della selezione da variabilità indotta a mezzo incrocio artificiale, eseguita dal suo successore alla carica di direttore della società, Cesare Orlandi, diedero sostanza e concretezza alla iniziativa pioneristica intrapresa.

Seguirono l’interessante raccolta di materiale genetico sull’altopiano etiopico (uno dei centri di speciazione del frumento) e l’introduzione di nuova variabilità da razze giapponesi, precorrendo di trenta anni l’attività condotta da Norman Borlaug, padre della “rivoluzione verde” e premio Nobel per la pace; tutto questo per iniziativa di Giuseppe Venturoli, direttore della Società dal 1933 sino al 1946.

Dopo le distruzioni arrecate dalla seconda guerra mondiale, Umberto De Beni, nuovo direttore della Società, si occupò della ricostituzione del patrimonio genetico perseguendo costantemente e con successo l’obiettivo dell’incremento della potenzialità produttiva.

Nel 1974 venne chiamato alla direzione della Società Ercole Borasio. Nel lungo periodo che è intercorso sino ad oggi, è stato attuato un profondo processo di riorganizzazione interna ed una rinnovata impostazione dell’attività di ricerca che è diventata sempre più multidisciplinare.

In collaborazione con la Società Barilla viene strutturata la prima filiera produttiva grano duro-pasta in Italia e così anche la ricerca si sviluppa in ottica di filiera; in tal modo il ruolo del miglioramento genetico diventa sempre più rilevante, rappresentando la cerniera fra il produttore agricolo e l’industria di trasformazione al servizio del consumatore.

LA MOSTRA RIMARRÀ APERTA A PALAZZO SARACENI (VIA FARINI 15, BOLOGNA) TUTTI I GIORNI DALLE 10.00 ALLE 19.00 FINO A DOMENICA 26 GIUGNO