La Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria (CNRS) premia copiosamente la ricerca condotta in ambito assistenziale e biomedico dai professionisti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, che vedranno arrivare nelle prossime settimane poco meno due milioni di euro.

Ammonta, infatti, a 1 milione 854.850 euro il finanziamento complessivo concesso dal Ministero della Salute in favore di 3 giovani ricercatori e di altrettanti progetti di ricerca finalizzata, coordinati da medici dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. In totale il Ministero della Salute per la valorizzazione dei ricercatori e la promozione dei giovani, incentivandoli a restare nel nostro Paese, ha messo a disposizione circa 100 milioni di euro sul Bando Giovani ricercatori e Ricerca finalizzata del 2009.

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha contribuito in modo determinante alla performance dei ricercatori emiliano – romagnoli che hanno saputo intercettare oltre 7 milioni di euro (7.281.460,63) con la più alta percentuale di successo sia tra i progetti per il bando Giovani ricercatori (con 13 progetti finanziati su 83 pari al 15,66%) sia per i progetti sul bando Ricerca Finalizzata (12 su 64 pari al 18,78%). In questo contesto, già di eccellenza, il 25,61% dei finanziamenti raccolti in ambito regionale se li è aggiudicati il Policlinico di Modena che è preceduto per numero di progetti (7) e importi assegnati (1.915.869 euro) solo dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna.

“Questo riconoscimento – afferma il dottor Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico – ci riempie di orgoglio perché dimostra ancora una volta la bontà della scelta che questa Azienda ha fatto di puntare sull’integrazione tra didattica, ricerca e assistenza. Tutti i progetti, infatti, hanno potenziali ricadute sull’assistenza di grande interesse in settori strategici per la salute dei cittadini, che quotidianamente possono fare affidamento su strutture e professionalità di eccellente livello nazionale, in grado di assicurare loro terapie sempre aggiornate ed appropriate. Siamo convinti che la scienza medica, senza l’apporto della ricerca non può fare progressi”.

Per la prima volta i finanziamenti verranno assegnati direttamente ai ricercatori e non alle istituzioni sanitarie o di ricerca.

A catturare l’attenzione della Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria figurano nomi noti e meno noti di tanti professionisti operanti nelle strutture e dipartimenti del Policlinico di Modena, tra essi il prof. Pierfranco Conte, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia, che riceverà un finanziamento di 535.000,00, il prof. Michele Zoli del Centro Antifumo Interdipartimentale (578.200,00), il prof. Antonio La Marca della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia (148.750,00), la dottoressa Stefania Cerri della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio (134.400,00), dottoressa Alessandra Colantoni della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Osservazione Breve Intensiva (216.000,00), la dottoressa Maria Chiara Sighinolfi, della Struttura Complessa di Urologia (252.500,00).

“La notizia – ha commentato il Rettore prof. Aldo Tomasi, che si è complimentato direttamente con i suoi colleghi – è per me estremamente positiva perché evidenzia la vivacità, l’originalità ed il valore della ricerca che si conduce a livello del nostro Ateneo. Essere stati fatti segno dell’attenzione di esperti autorevoli come quelli chiamati a giudicare i vari progetti ed aver superato una selezione così difficile, per il numero dei concorrenti, è un risultato che considero lusinghiero per tutto l’Ateneo”.

La graduatoria dei progetti vincitori è stata approvata il 9 giugno scorso, al termine di un lungo iter d’esame che ha riguardato 2.755 progetti presentati entro maggio 2010, da cui ne sono stati selezionati 295 (174 assistenziali e 121 biomedici) che coprono praticamente tutti i settori medici, con una particolare presenza delle neuroscienze, dell’oncologia, della genetica e della cardiologia.

L’analisi dei progetti ha coinvolto circa 800 scienziati valutatori statunitensi e due “study session”, costituite da ricercatori italiani residenti da più di dieci anni all’estero. Ogni progetto è stato valutato in modo anonimo da tre revisori che successivamente si sono conosciuti e hanno concordato la valutazione finale. La due “study session” hanno analizzato, invece, i progetti su cui i tre revisori non avevano raggiunto l’accordo.

“Con i nuovi criteri adottati per la valutazione dei progetti di ricerca – ha affermato il Ministro della Salute prof. Ferruccio Fazio – abbiamo garantito trasparenza e imparzialità nell’assegnazione dei finanziamenti. Sui 100 milioni assegnati ben 41 andranno a 128 progetti presentati da giovani ricercatori, 12 milioni in più dei 29 previsti dalla legge. In Italia lavorano ottimi giovani ricercatori che vanno incentivati a restare nel nostro Paese. C’è ancora molto da lavorare, ma siamo sulla strada giusta”.

Tra i 6 progetti presentati dai professionisti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria 2 risultano in capo a ricercatori ospedalieri e 4 in capo a ricercatori universitari, anche se alla loro realizzazione collaboreranno, per l’organizzazione dipartimentale integrata che vige al Policlinico di Modena, staff comprendenti sia figure ospedaliere sia universitarie.

“Il riconoscimento dell’attività di ricerca svolta nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Modena grazie all’integrazione tra ricercatori universitari e ospedalieri – afferma la prof.ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia – non può che suscitare un legittimo senso di orgoglio istituzionale per tutto quello che questa integrazione ha prodotto e continua a produrre in termini di risultati di eccellenza scientifica. La ricerca, sia di base che clinica, è il principale strumento responsabile del progresso non solo nella conoscenza, ma anche e soprattutto nella capacità di diagnosi e nella possibilità di gestione delle malattie, nei successi terapeutici, nell’allungamento della vita, e della vita di qualità, dei pazienti. Da un’idea nata dalla ricerca di base si innesta di solito un altro tipo di ricerca: quella che studia come utilizzare nel campo della salute i risultati ottenuti, vale a dire come individuare interventi, essenzialmente di diagnosi e cura, diretti ai malati, per migliorare le loro condizioni. Da qui si passa poi alla sperimentazione vera e propria, che per quanto ci riguarda è sempre disegnata in termini tecnicamente corretti, ma soprattutto nel massimo rispetto dei pazienti, della loro autonoma volontà e dignità. I risultati, in termini di efficacia misurabile, verranno offerti alla collettività scientifica che vedrà come introdurre queste innovazioni, di successo, nella buona pratica clinica. Tutto questo si verifica in tempi sempre più brevi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: molte malattie si sono ridotte o sono scomparse, si vive più a lungo ed in migliori condizioni rispetto al passato. Sono i ricercatori i protagonisti di questi successi. I numerosi riconoscimenti ottenuti dalla Commissione Nazionale per la ricerca sanitaria per i nostri studiosi, sia nel bando ricerca finalizzata, sia soprattutto nel bando giovani ricercatori, confermano la qualità e l’impegno dell’attività di ricerca che si svolge nella nostra sede”.

La pioggia di finanziamenti piovuta sul Policlinico evidenzia la bontà di una scelta compiuta nel 2007 dai vertici aziendali che hanno istituito in staff alla Direzione generale il Servizio Ricerca e Innovazione, chiamato a fornire un costante supporto indistintamente a tutti i professionisti impegnati sul fronte della ricerca, di cui è responsabile la dottoressa Monica Pantaleoni, la quale ha sostenuto e collaborato alla predisposizione accurata delle richieste.