Protestano domani, martedì 28 maggio, i lavoratori e le lavoratrici della Residenza sanitaria assistita per anziani (Rsa) “9 Gennaio” di Modena, contro la diminuzione delle ore di assistenza. Insieme ai sindacalisti della Fp/Cgil effettueranno davanti il piazzale della struttura (via Paul Harris 165- vicino alla Polisportiva Modena Est) volantinaggi di

sensibilizzazione alle famiglie degli utenti, due ore la mattina dalle 10 alle 12 e due ore il pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30.

I lavoratori sono in mobilitazione a seguito del taglio di 16 ore giornaliere di assistenza agli anziani. Una riduzione determinata dal nuovo contratto di servizio sottoscritto tra il Comune di Modena e le cooperative sociali Gulliver e Domus. Le nuove condizioni stanno determinando un disagio sia per il personale socio-sanitario in forza alle due cooperative, che per gli infermieri dell’Usl impiegati nella struttura.

“La pretesa dei gestori di svolgere le medesime attività come se niente fosse accaduto – spiegano Fabio De Santis e Anna Paragliola della Fp/Cgil – sta producendo l’incremento dei ritmi e dei carichi lavorativi, in un settore già fortemente colpito da malattie professionali”.

“Si tenga conto – aggiungono i sindacalisti – che almeno l’85% del personale impiegato in quella struttura è femminile, categoria particolarmente esposta al rischio di malattia professionale al punto da comprometterne la possibilità occupazionale. Parliamo di lavoratrici– aggiungono i sindacalisti della Fp/Cgil – che da anni sostengono il welfare locale con la propria attività e professionalità”.

La situazione sta producendo tensione e preoccupazione tra i lavoratori, anche in relazione all’impossibilità di garantire una qualità del servizio così come è avvenuta nei 12 anni di attività della struttura comunale per anziani .

Lo scorso 20 maggio la Funzione Pubblica CGIL ha perciò chiesto un incontro congiunto a Gulliver, Domus e all’USL per affrontare i temi che sono venuti a determinarsi a seguito del taglio, ma ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta.

“Richiamiamo i gestori ad un’assunzione di responsabilità complessiva – affermano De Santis e Paragliola – che tenga conto anche della partecipazione dei lavoratori nei processi di riorganizzazione del lavoro, per un’attenzione crescente alla tutela della salute e delle professionalità, alla qualità di un ambiente residenziale che coinvolge più di 60 anziani. Ribadiamo, perciò, la richiesta di apertura immediata del tavolo”.

La Funzione Pubblica rinnoverà formalmente la richiesta, estendendola al Comune di Modena, in quanto committente del servizio.