L’Africa della costa occidentale, con le sue storie quotidiane restituite attraverso il teatro di un villaggio, sarà la grande protagonista della serata proposta da Fusorari Viaggi&Territori mercoledì 29 giugno, a partire dalle ore 21. Sul palco di piazzale Torti (angolo via Selmi) saliranno prima lo scrittore e cineasta Gianni Celati e l’attore senegalese Mandiaye N’Diaye per una chiacchierata aperta al pubblico, quindi, alle ore 22, si potrà assistere allo spettacolo del Teatro delle Albe “Nessuno può coprire l’ombra”, diretto dallo stesso N’Diaye, una fiaba africana che ha debuttato un paio di settimane fa nell’ambito del prestigioso Ravenna Festival.
Nato a Sondrio nel 1937, Gianni Celati è tra i maggiori narratori italiani contemporanei. Da qualche anno integra il mestiere di scrittore con una intensa attività di cineasta e documentarista. Di recente è uscito per Fandango “Cinema all’aperto”, un cofanetto che raccoglie tre documentari: “Strada provinciale delle anime”, “Il mondo di Luigi Ghirri”, “Case sparse. Visioni di case che crollano”. All’Africa Celati ha dedicato tre libri: “Avventure in Africa” del 1998, “Fata Morgana” del 2005) e “Passar la vita a Diol Kadd”, edito nel 2007 in copie limitate dalla modenese Fondazione Collegio San Carlo.
Diol Kadd è il nome del piccolo villaggio nella savana senegalese dove Mandiaye N’Diaye è nato. Celati ci è stato diverse volte negli ultimi anni con la sua camera, infine l’anno scorso ha presentato al Festival del cinema di Roma il film documentario “Diol Kadd. Vita, diari e riprese di un viaggio in Senegal”.
Mandiaye N’Diaye è un attore e regista senegalese. E’ arrivato in Italia come immigrato nel 1989, dopo pochi mesi ha incontrato il Teatro delle Albe, lavorando come attore in molte produzioni della compagnia ravennate. Nel 2003 ha deciso di tornare in Senegal e di investire sulla rinascita del villaggio natale, fondando il Takku Ligey Theatre. Lo spettacolo “Nessuno può coprire l’ombra”, scritto da Marco Martinelli e Saidou Moussa Ba, ha debuttato per la prima volta nel 1991. Venti anni dopo viene ripreso in una nuova versione, firmata da Mandiaye N’Diaye, con in scena Abdou Lakhat Fall, Moussa Gning e Mor N’Diaye.
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