Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 21 luglio l’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha risposto ad un’interrogazione della capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti sulla campagna di lotta alla zanzara tigre. Pivetti aveva domandato quali e quanti controlli fossero previsti durante la stagione, se non si ritenesse utile una collaborazione con parafarmacie, farmacie e rivenditori di prodotti agricoli per verificare l’efficacia dell’ordinanza comunale e magari se non si ritenesse utile anche una campagna più insistita e ripetuta. “Più che di ordine sanitario questa ordinanza mi sembra che abbia carattere civico – ha concluso Pivetti – Dobbiamo stimolare tutti a fare il loro dovere, visto che coloro che seguono i dettami dell’ente pubblico hanno l’impressione di essere pochi ed inefficaci”.

“La zanzara tigre, arrivata in Italia circa 20 anni fa con il commercio dei pneumatici usati, è ormai ben adattata ai nostri ambienti. E’ quindi a tutti gli effetti una zanzara italianizzata. L’intervento migliore per eliminarla è impedire alla larva di trasformarsi prima in pupa e poi in adulto. Le femmine – ha detto Tosi – depongono tra le 40 e le 80 uova, disponendole appena sopra il livello dell’acqua per 7 cicli consecutivi, per un totale di 350-450 uova per individuo nell’arco di vita. Grazie a raffinati meccanismi bio-fisiologici, le uova di zanzara tigre possono sopravvivere in forma quiescente anche durante il freddo invernale e i periodi di siccità. Una umidità del 60-70% e temperature di 25°C sono sufficienti a far sopravvivere circa un quarto delle uova deposte per 4 mesi. Addirittura, le uova si sono dimostrate capaci di sopravvivere a -10°C per 24 ore! Basta però che queste siano sommerse anche in una minima quantità d’acqua per un’ora, a temperature miti, per schiudersi. Se l’immersione si prolunga per almeno 7 giorni, il ciclo adulto della zanzara riparte. In primavera e autunno, dalla deposizione delle uova fino allo sfarfallamento dell’adulto passano in media 15-20 giorni, mentre in piena estate questo periodo si accorcia a soli 6-8 giorni. Cosa fare per evitarne la diffusione: trattare regolarmente (ogni 15/30 giorni circa) i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi; eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno; verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite; coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese; tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre. Cosa non fare: accumulare pneumatici e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante, lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna, lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura verso l’alto, lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni, svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori. L’ordinanza poi assegna il compito per la vigilanza alla Polizia Municipale e al Settore Ambiente del Comune, che potranno avvalersi, per tale compito, anche delle Guardie Ecologiche Volontarie. La vigilanza può essere esercitata anche con sopralluoghi nelle aree interessate dall’infestazione, con il controllo, a richiesta dell’amministrazione comunale, del registro dei trattamenti, dei documenti di acquisto dei prodotti per la disinfestazione e/o delle bolle/attestazioni rilasciate dalle imprese di disinfestazione. La campagna informativa messa in campo dal Comune sulla zanzara tigre, capillare e tempestiva, prevede pubblici avvisi, pubblicazione sulla Rete civica, comunicati stampa, comunicazioni alle associazioni di categoria direttamente interessate, affissione all’Albo pretorio dell’ordinanza per tutto il tempo di validità del provvedimento, spedizione di lettere personalizzate alle categorie a rischio (cantieri edili, depositi di pneumatici, grandi strutture di vendite, cimiteri, ecc.) invio a casa di tutte le famiglie del volantino informativo con il giornale Carpicittà, assemblee nei circoli anziani, distribuzione di materiale presso le scuole e i luoghi di aggregazione, servizio sul Tg d’area di Trc. Ormai il problema della zanzara tigre – ha concluso Tosi – è conosciuto da tutta la cittadinanza soprattutto per la sua diffusione nel territorio. Si ritiene che la collaborazione con i rivenditori di prodotti larvicidi possa essere effettuata ma questa non potrà dare nessun esito sull’effettivo rispetto dell’ordinanza, visto che diventa difficile e superficiale pensare che ad ogni scatola venduta corrisponda un edificio trattato. E’ chiaro che l’interrogazione credo abbia anche un obiettivo condiviso da questa amministrazione, cioè ricordare ai cittadini di non abbassare la guardia, perché solo con l’aiuto di tutti possiamo contrastare in modo efficace questo insetto. Infine a chi pensa che solo con trattamenti adulticidi si possa contrastare in modo efficace la zanzara tigre, ricordo che il ciclo di vita di questo insetto è relativamente breve: si utilizzare prodotti creerebbe un insetto sempre più resistente agli insetticidi stessi, con il conseguente risultato di dovere usarne sempre più potenti, e di conseguenza più pericolosi per l’uomo e l’ambiente nel suo complesso. Questo tipo di intervento è obbligatorio solo qualora esista una emergenza sanitaria; a tal proposito ricorderete la scorsa estate l’intervento fatto in centro storico. Quindi bene questa interrogazione perché ne condividiamo lo spirito e lo sprone anche nei nostri confronti”.

“Sono molto soddisfatta della risposta di Tosi, anche per quello che riguarda la conferma giunta dall’assessore – ha concluso Pivetti – della presenza di controlli da parte dell’amministrazione comunale e anche delle Guardie Ecologiche Volontarie”.