«Speriamo proprio di dare un delusione agli amanti del trekking facendo sparire nei tempi previsti le montagne di vetro di via Verdi a San Cesario». Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, raccoglie con ironia la provocazione di Legambiente e ne approfitta per fare il punto sull’accordo definito nei mesi scorsi con il quale la ditta Emiliana Rottami si è impegnata a trasferire le 36 mila tonnellate di vetro di via Verdi entro il febbraio del 2012.

La Provincia, infatti, in accordo con Comune, Arpa e Ausl, ha autorizzato l’installazione di un impianto per la selezione di “vetro semilavorato” nell’area di via Bonvino dove, appunto, dovranno essere trasferiti i materiali oggi a fianco dell’Autosole.

«La linea è entrata in funzione in febbraio – spiega Vaccari – e a metà marzo aveva già trattato i materiali presenti in via Bonvino iniziando quindi a trasferire i rifiuti di via Verdi. Ci risulta che questo sia avvenuto per almeno 6 mila tonnellate. Naturalmente serve mantenere un controllo costante, in collaborazione con Arpa, affinché le lavorazioni si svolgano in modo corretto – aggiunge Vaccari – evitando concentrazioni di polveri e garantendo tutte le tutele della salute dei cittadini. I controlli devono riguardare anche la gestione dei cumuli di vetro».

Su richiesta degli enti locali, inoltre, la ditta si è poi impegnata a concentrare l’attività in un unico sito produttivo con la chiusura definitiva di quello di via Verdi.

Nel frattempo, lo scorso aprile, la Provincia ha rilasciato una modifica all’attuale autorizzazione individuando prescrizioni strutturali e gestionali che hanno l’obiettivo ridurre al minimo le dispersioni di polveri. E’ previsto anche un monitoraggio esterno all’impianto per verificare gli effetti. Entro settembre, poi, si procederà al rilascio di una nuova autorizzazione anche per lo stabilimento di via Verdi inserendo le stesse cautele e i monitoraggi stabiliti per via Bonvino. «C’è da aggiungere – conclude Vaccari – che la ditta ha fatto ricorso al Tar contestando gran parte delle prescrizioni e la Provincia ha risposto costituendosi in giudizio. E speriamo che anche questo non diventi un trekking…».