Si è svolto stamattina il secondo incontro tra Rsu, Fim/Cisl, Fiom/Cgil e la direzione aziendale di GRS azienda metalmeccanica di Modena per definire il percorso di apertura della cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga.

L’azienda di via Olanda, produttore di pompe idrauliche con 80 dipendenti, facente parte del gruppo USCO Spa (che oltre ad essere l’unico proprietario di GRS, è anche uno tra i maggiori clienti), ha già conosciuto più di 2 anni di cassa integrazione. Sono state infatti utilizzate le 52 settimane di Cigo, poi un anno di Cigs, ed ora, perdurando purtroppo la situazione di crisi, si dovrà ricorrere anche alla cassa in deroga (a partire dal 31 agosto). Alla richiesta dei Sindacati di attivare i Contratti di Solidarietà l’azienda non si è dimostrata disponibile, adducendo problemi di gestione e organizzativi.

“Un mese fa nel primo incontro con la proprietà sulla Cigs in deroga erano già emerse posizioni contrastanti – spiegano i sindacalisti Alessandro Cambi Fiom/Cgil e Carlo De Rosa Fim/Cisl – riguardo soprattutto alla maturazione dei ratei degli istituti contrattuali, sulla quale l’azienda non si era resa disponibile a trattare, motivando questa scelta con un’applicazione alla lettera della circolare applicativa Inps”.

Non condividendo tale posizione, le Rsu insieme a Fim e Fiom, oltre a chiedere una maggiore sensibilità per un salario dignitoso, una più equa rotazione delle giornate di cassa fra i lavoratori, e l’anticipo del Tfr su base volontaria per permettere ai lavoratori maggiormente interessati dalla riduzione dell’orario di lavoro di integrare il salario, avevano anche fatto richiesta di poter maturare i ratei di almeno un istituto (ferie oppure 13° mensilità, ecc).

L’azienda è però rimasta ferma sulle sue posizioni, indisponibile a trattare. Rsu e Sindacati, non avendo avuto risposta positiva, hanno nuovamente consultato i lavoratori in assemblea la settimana scorsa da cui hanno ricevuto chiaramente il mandato a tornare a trattare la piattaforma, sulle richieste del sindacato, ma anche sul piano industriale e le prospettive dello stabilimento GRS nel Gruppo USCO.

“Nell’incontro di questa mattina con i rappresentati di USCO e GRS – aggiungono i sindacalisti di Fim e Fiom – pur prendendo atto della disponibilità dell’azienda riguardo agli anticipi sul Tfr e su una rotazione maggiormente equa della cassa, non è stato possibile istituire nessuna discussione che riguardasse la maturazione dei ratei”. L’azienda si è chiusa nella sua posizione iniziale ed ha abbandonato il tavolo, minacciando, qualora non si accettasse questa impostazione, la dichiarazione di esuberi e la contestuale apertura di procedura di mobilità.

Ciò in contrasto con il protocollo regionale per attraversare la crisi a salvaguardia dell’occupazione firmato nel 2009 anche da Confindustria a cui USCO e GRS sono associate. La stessa Confindustria contattata in mattinata dai sindacati per agevolare la riapertura del tavolo non ha ritenuto necessario il coinvolgimento delle parti.

“Riteniamo che i lavoratori abbiano già responsabilmente sopportato un grosso sacrificio, – affermano Cambi De Rosa – percependo da oltre 2 anni un minor salario. Si richiedeva solamente all’azienda, di fare, altrettanto responsabilmente, un piccolo sacrificio nei confronti dei suoi stessi lavoratori”.

Pertanto le organizzazioni sindacali si riservano, a partire dal 22 agosto, al ritorno dalla chiusura per ferie dell’azienda, di promuovere iniziative tendenti a sbloccare la situazione.

(RSU GRS,FIOM-CGIL e FIM-CISL Modena)