Il prof. Massimo Federico del Dipartimento ad Attività Integrata di Oncologia, Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è tra i protagonisti di due studi internazionali sul linfoma a cellule T periferiche pubblicati sulla prestigiosa rivista Blood, organo ufficiale della Società Americana di Ematologia. Il primo studio, pubblicato a marzo, si intitola Peripheral T-cell lymphoma, not otherwise specified: a report of 340 cases from the International Peripheral T-cell Lymphoma Project, il secondo, pubblicato a luglio, si intitola Enteropathy-associated T-cell lymphoma: clinical and histological findings from the International Peripheral T-Cell Lymphoma Project. Entrambi gli studi hanno coinvolto comunità di ricercatori di diversi Paesi, tra i quali il prof. Massimo Federico, professore ordinario di Oncologia Medica all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Gli studi sono stati condotti nell’ambito dell’International Peripheral T-Cell Lymphoma Project, promosso dai professori Jim Armitage, Julie Vose e Dennis Weisenburger dell’Università del Nebraska (USA) ed al quale hanno partecipato studiosi di tutto il mondo, tra i quali il docente modenese.

L’International Peripheral T-Cell Lymphoma Project è uno studio retrospettivo internazionale che ha consentito di raccogliere informazioni dettagliate su oltre 1.300 casi di linfoma a cellule T periferiche, forma molto rara di Linfoma (basti pensare che in provincia di Modena si registrano non più di 10 casi all’anno), diagnosticati tra il 1988 ed il 1999 e di potere comprendere meglio la storia naturale e l’efficacia delle varie terapie praticate. I due lavori pubblicati recentemente avevano per oggetto l’analisi di 340 casi del sottotipo a cellule T periferiche non altrimenti specificato e di 62 pazienti con la rarissima forma d Linfoma T associato ad enteropatia (EATL). “Per entrambi gli studi – spiega il professor Massimo Federico – sono state descritte le differenze geografiche, e le correlazioni con la malattia celiaca, specialmente frequenti nei casi europei. Inoltre sono state analizzate molte caratteristiche cliniche e la prognosi di queste due rarissime forme di linfoma”.

Uno degli obiettivi della ricerca era quello di analizzare le caratteristiche cliniche e patologiche di 340 casi di T-Cell Lymphoma, non altrimenti specificato. L’età mediana dei pazienti era di 60 anni, e la maggior parte (69%) presentavano malattia in stadio avanzato. La maggior parte dei pazienti (87%) presentavano malattia linfonodale. La sopravvivenza a 5 anni complessiva è stata del 32%, mentre coloro che nei 5 anni successivi alla diagnosi hanno mostrato sopravvivenza libera da recidiva sono stati solo il 20%. La maggioranza dei pazienti (80%) sono stati trattati con chemioterapia di combinazione ed alcuni di loro anche con terapie ad alte dosi seguite da autotrapianto di cellule midollari.. Il linfoma a cellule T associato ad enteropatia è risultato più comune in Europa (9,1% dei linfomi T), che in Nord America (5,8%) ed Asia (1,9%). Inoltre si è visto che il tipo EATL 1 (quello più aggressivo) è risultato più frequente (66%) del tipo 2 (34%), ed era particolarmente frequente in Europa (79%). Le informazioni raccolte grazie alla rete di ricercatori aderenti al progetto ha così consentito di chiarire meglio le caratteristiche di queste malattie e di impostare in modo più idoneo la condotta terapeutica, per curare “di più e meglio”.

Anche grazie alla partecipazione attiva a questo network di studiosi di tutto il mondo ed anche ad un importante contributo erogato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il professor Massimo Federico ha potuto promuovere e coordinare un nuovo complesso studio, questa volta di tipo prospettico – cioè in grado di analizzare i risultati sul lungo periodo – sulla prognosi dei linfomi T. Lo studio, noto tra gli specialisti del settore come T-Cell Project, vede la partecipazione di numerosi Centri dell’Amarica del Nord, dell’America Latina, dell’Europa e dell’Asia. Finora sono stati raccolti i dati di ben 750 casi ed è stata avviata una prima dettagliata analisi degli stessi che verrà in parte presentata a metà Ottobre ad una conferenza organizzata a Modena dall’Istituto Europeo dei Linfomi di Lione ed in parte al T-Cell forum che si svolgerà a fine gennaio 2012 a San Francisco dove il professor Federico è stato invitato a relazionare.