Tempo d’estate non si parla di economia sassolese.

Eppure le note emesse dagli uffici studi delle associazioni imprenditoriali e sindacali,comprese quelle della Camera di Commercio, mettono in luce, ancora, sofferenze in quasi tutti i comparti ma anche sofferenza sul fronte occupazionale.

Notizie non confortanti anche dal fronte nazionale.

Da Sassuolo l’Assessorato ai Servizi Sociali, importante terminale delle negatività dovute alla crisi economica, molto opportunamente ci informa, sulla quantità di cittadini che mensilmente si rivolgono al servizio e sulla tipologia di intervento.

I soldi sono pochi,stanno per finire ed anche il bilancio comunale soffre..

Nel settore sanitario, l’Assessore Regionale ci fa sapere che il piatto piange e ci prepara a pagare, con balzelli vari, il “ rosso “ che avanza.

 

Diciamo questo, con preoccupazione,perché stiamo discutendo del piano regolatore della sanità provinciale ( PAL ), tra l’altro ieri stroncato dall’ordine dei medici modenesi. Il piano, stranamente, non contiene elementi economici / finanziari, quindi stiamo rischiando di approvare un libro dei sogni.

Abbiamo un Welfare in forte difficoltà , tra l’altro oggetto,in queste ore, di annunci di tagli. Forse sarebbe opportuno fare un collegamento tra i due settori ,strettamente connessi.

Guardavamo le liste di attesa della specialistica ambulatoriale,peggiorate nel modenese, e tutti sappiamo che chi ha bisogno di una diagnosi o di un intervento, ricco o povero che sia, talvolta deve provvedere di tasca propria.

Ci sembra che il mercato sanitario si sta caratterizzando da offerta indotta,guardavamo in Borsa le performance del settore con perdite contenute nel 2,39 % a fronte dell’indice generale con un meno 20,12%.

Abbiamo stimato il valore di mercato della sanità “ privata-privata “ in Provincia di Modena di circa 400 mln di euro; La politica deve dire qualcosa per correggere certe distorsioni,visto che ci mette la faccia,anzi è ora di superare la sanità “Regionecentrica” presente sui territori attraverso il potere decisionale assoluto di “ fiduciari “. Leggevamo della annunciata riforma dell’art. 41 della Costituzione,condivisibile (libero tutto ciò che non è vietato) ma facciamo un esempio,proprio sulla sanità : il SS copre interventi di chirurgia ricostruttiva a seguito di incidenti al setto nasale,oppure copre patologie respiratorie, sempre dovute a patologie del setto nasale, ma quando si vuole far passare la ricostruzione di una nasino alla francese per patologia, come possiamo fare per smascherare la truffa. Oppure la dilatazione delle liste di attesa per la specialista ambulatoriale o di diagnostica per immagini se porta ad incrementare gli accessi alla sanità “ privata-privata “ non può essere accettata come libertà di impresa o professionale.

 

Ultima riflessione viene dedicata all’impoverimento patrimoniale dei sassolesi, visto l’andamento di Borsa di alcune società,considerate locali, atteso che molto probabilmente i loro titoli sono presenti nei portafogli delle famiglie.

Facciamo riferimento alle valutazioni di inizio anno comparate all’agosto 2011.

  • Ricchetti meno 14,12 %
  • BPER meno 29,99 %
  • Panaria meno 22,56 %
  • IREN meno 21,07 %
  • Credem meno 29,83%
  • Hera meno 17,14%

Nel caso di Hera abbiamo il Comune suo importante azionista, attraverso HSST .

La Giunta ha deliberato recesso di una parte delle azioni libere in HSST ( n° 246.681 corrispondenti a n° 371.231 azioni Hera) con un corrispettivo atteso di € 358.674. All’atto della fusione SAT in Hera il titolo valeva,in media, € 3,00 ,portiamo a casa un bella minusvalenza ( circa 381.000 euro ).

Facciamo un passaggio sui debiti accumulati,nel tempo,dal Comune ed SGP in € 84.164.000 ( 31/12/2010 ) ogni cittadino ha un debito di € 2.000.

Prima che sia troppo tardi liquidiamo SGP,non è interesse di nessuno tenere in piedi un mostro mangiasoldi dei cittadini.

Un giornale, vicino alla “famiglia” imputa i guai dell’Italia alla prima Repubblica.

Curiosi abbiamo attinto alcuni dati da una nota di un commentatore specializzato : debito pubblico al 1994 circa € 950 mld, oggi (2011) circa € 1.900 mld. Il governo in carica misurato in giorni ( 1.160 ) ha aumentato il debito di € 219.000 al giorno.

Partito Socialista Italiano Sassuolo