Occorreva il nuovo personale sui 200 farfalla per entrare in finale? Silvia pressochè lo ha eguagliato (2’11.67) e con il 6° posto si è buttata nella mischia, ma nell’equilibrio che la qualifica aveva lasciato trasparire, occorreva facesse esplodere quel record per salire sul podio. La magia di un flow che non c’è stato.

E’ stata di certo una finale che solo chi ha tirato fuori le migliori energie residue ha fatto la differenza come l’inglese Jessica Dickons. Partita a testa bassa ha stroncato le avversarie sul ritmo, riuscendo a contenere di 3/100 il forsennato recupero della giapponese Natsumi Oshi, al bronzo con 2’09.35 la coreana Hye Ra Choi.

Lo svolgimento della qualifica è il tipico modello Meschiari: partenza da duecentista, quindi con una reattività ai blocchi non trascendentale, primi 50 metri veloci, poi 100 metri transitori, quindi gli ultimi 50 volati più veloci di tutti recuperando dalla 9a posizione in cui si trovava (ai 150).

In finale ha tentato di essere più rapida per non lasciare troppo spazio alle avversarie: il progetto che ha funzionato nei primi 100 e negli ultimi 50, è stato penalizzato una eccessiva “riflessione” nella terza vasca. Tempo finale 2’11.78. l’unica a confermare lo stesso piazzamento del mattino.

Mattino che aveva visto Emanuela Albenzi, l’altra azzurra nei 200 farfalla, concludere al 9° posto e prima delle escluse, autrice di una gara con una progressione più classica conclusa con il tempo di 2’12.41. Nella giornata l’unica medaglia azzurra arrivata, è stata quella di bronzo che Mattia Pesce ha conquistato nei 50 rana, mentre le altre atlete finaliste di giornata erano Arianna Barbieri che ha chiuso al 6° posto nei 50 dorso e Martina De Memme al 7° nei 1500 femminili.

finale

6 6 MESCHIARI Silvia ITA 0.77 (6) 29.60 (7) 1:03.18 (8) 1:38.00 2:11.78

33.58 34.82 33.78

batteria

6 6 MESCHIARI Silvia ITA 0.82 29.84 1:03.42 1:37.69 2:11.67

33.58 34.27 33.98