“I dati confermano che esiste una sproporzione tra gli alloggi pubblici dati agli stranieri rispetto agli italiani. Nel caso poi degli appartamenti privati gestiti e dati in affitto dal Comune attraverso l’agenzia per la casa, quelli concessi a stranieri sono il 50%. Numeri che fanno fare un balzo sulla sedia visto che a Modena gli stranieri sono poco più del 10%. Senza considerare i soldi pubblici spesi in modo discutibile come i 13.500 euro spesi dall’Amministrazione, e finanziati dalla Regione, per condurre una ricerca sull’accesso e sulle eventuali discriminazioni subite dagli stranieri nell’accesso alle case, sia pubbliche che private. roba da non credere. La verità è che dove governa la sinistra la storia non cambia: i lavoratori in difficoltà, che hanno contribuito una vita al sostegno dello stato sociale e quindi anche alla realizzazione di alloggi popolari, oggi hanno meno diritti e meno sostegni degli ultimi arrivati. Questo sistema è ingiusto, è squilibrato, discriminante e per questo va cambiato. Continuerò a battermi in Comune ed in Regione perchè il criterio della residenzialità e del lavoro per almeno 5 anni sia un criterio minimo ed inderogabile per avere il diritto di accedere alle graduatorie. La mia proposta di legge in Regione non è mai stata nemmeno presa in considerazione dai signori della sinistra. In Comune a Modena anche peggio, perché la mozione che avevo presentato per cambiare il regolamento inserendo i cinque anni di residenza e lavoro è stata bocciata dalla maggioranza che sostiene la giunta Pighi. La politica pro immigrati e anti-italiana della sinistra deve finire”.

Commenta così il Consigliere regionale del PDL Andrea Leoni i dati sulle assegnazioni delle case popolari a Modena.