Turisti e viaggiatori che arriveranno in città sapranno immediatamente che Modena è “città medaglia d’oro alla Resistenza”. La dicitura potrà infatti essere apposta sui cartelli agli ingressi principali, in cui sono già indicati i Comuni con cui il capoluogo è gemellato. La decisione di citare nella cartellonistica l’onorificenza riconosciuta a Modena dal primo Presidente della Repubblica Enrico De Nicola è stata presa ieri dal Consiglio comunale, su proposta della maggioranza, dopo un’accesa seduta. A favore dell’ordine del giorno hanno votato Pd e Sinistra per Modena. Il consigliere di Modenacinquestelle.it si è avvalso del non voto e i consiglieri del Pdl durante le operazioni di voto hanno sfilato le tessere pur rimanendo al loro posto. Dopo aver riunito la Conferenza dei capigruppo e sentito il parere del segretario comunale, la presidente del Consiglio Caterina Liotti ha spiegato che nel momento dell’apertura e durante le operazioni di voto in Aula c’era il numero legale e quindi che “la votazione è da ritenersi valida”. Liotti ha comunque accolto la richiesta avanzata da Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) di presentare una mozione d’ordine per ripetere la votazione. Intervenendo a favore della mozione, Adolfo Morandi, capogruppo del Pdl, si è appellato all’articolo 49 del Regolamento “che prevede di ripetere la votazione nel caso il numero dei voti e dei votanti non coincida”. Di contro, il sindaco Giorgio Pighi, Regolamento alla mano, ha spiegato che a non coincidere non è il numero di voti e votanti, bensì quello dei voti e dei consiglieri presenti poiché qualcuno non ha votato”. Il Consiglio ha quindi respinto la mozione d’ordine, ma la seduta è stata sospesa quando il consigliere Andrea Galli (Pdl) ha lanciato la sua tessera per votare in direzione della Presidenza.

Presentando l’ordine del giorno, William Garagnani (Pd) ha ribadito l’importanza di “ricordare il momento più fulgido della storia modenese del Novecento, cioè la Resistenza, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e l’alto prezzo pagato da Modena per la libertà con oltre 11 mila partigiani della provincia caduti nella lotta di Resistenza e 20 decorati con medaglia d’oro”. Ha inoltre menzionato il messaggio inviato nel 2007 dal presidente Giorgio Napolitano al sindaco di Modena in occasione del 60esimo anniversario della Liberazione, “perché – ha rimarcato Garagnani – Modena è stata la prima città liberata dai partigiani”. In conclusione, il consigliere ha detto che anche “Belluno, città governata dal centro destra, ricorda nella cartellonistica la medaglia d’oro alla Resistenza, “titolo d’orgoglio per tutte le città impegnate in prima linea in questa vicenda”.

Per il gruppo Pdl, Michele Barcaiuolo ha affermato di essere “contrarissimo”, non solo per la lettura storica molto diversa. “Nemmeno se ci fosse convergenza sull’interpretazione di quei fatti – ha detto – ci sarebbe motivo sufficiente per apporre una definizione sulla targa d’ingresso alla città. Inoltre, le fonti e i dati citati sono contestati da molti e non condivisibili, perché vedono la guerra civile solo da una parte. La proposta – ha concluso – è una forzatura eccessiva che verrebbe derisa dalla maggior parte dei modenesi”. Per Andrea Galli quello “fu un periodo cupo della storia della città ed è una caduta di gusto volerlo ricordare come il più fulgido; è anzi un periodo da dimenticare, perché segnato da una guerra civile”. Il consigliere ha definito la proposta “fuori luogo, fuori tempo e fuori contesto” e ha aggiunto: “Sono passati quasi 70 anni da quel conflitto; ciò che popone la mozione non è stato fatto fino a oggi e farlo ora serve solo ad attizzare gli odi”. E Olga Vecchi ha affermato, rivolgendosi alla maggioranza: “Sembra che nel vostro partito l’unica cultura politica sia quella legata alla Resistenza, eppure libertà e democrazia sono anche la nostra bandiera e la Resistenza è di tutta l’Italia, ma pare che non accettiate di condividerne il valore.”

Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha parlato di una proposta finalizzata a dividere. “Stiamo festeggiando i 150 anni di un’Italia unita nata sotto i Savoia; perché mischiarla – si è chiesto – a una cosa nobile ma diversa come la medaglia d’oro alla Resistenza? Nel cartello d’ingresso alla città penso debba esserci scritto solo ‘Modena città d’Italia’, il resto va lasciato alla storia. Ciò non toglie di poter fare qualcosa che ricordi la medaglia d’oro, per esempio una targa in Municipio”.

Per il Pd, Luigi Alberto Pini, dopo aver definito il tema “estremamente delicato poiché ogni famiglia ha morti su un fronte o sull’altro” ha precisato: “Non è neutro stare da una parte o dall’altra, la storia ha dato un giudizio chiaro di quanto accaduto”. Cinzia Cornia ha detto: “Se siamo qui è perché la nostra Costituzione, nata dall’impegno di molti partigiani, lo ha sancito abolendo il partito fascista. Non vedo fascisti o nazifascisti in quest’Aula, ma solo rappresentanti di diversi partiti politici. Spero – ha aggiunto – che dopo 70 anni non ci siano più odi”. Infine, Federico Ricci (Sinistra per Modena) ha ricordato che “la Resistenza in Italia fu caratterizzata da una lotta unitaria di un ampio fronte d’opposizione che il fascismo aveva tentato di stroncare con ogni mezzo. Dopo l’armistizio iniziò una lotta di liberazione dagli occupanti e dai repubblichini. Il movimento di resistenza trovò il sostegno della popolazione e riuscì a liberare l’Italia”.