Con i voti favorevoli di PDL, Lega Nord, Gruppo misto, del Sindaco e del Consigliere Anselmi, ed i voti contrari di PD ed IDV, il Consiglio comunale di Sassuolo ha approvato, nella seduta serale di martedì 11 ottobre, la delibera con la quale viene deciso di non approvare l’operazione di aggregazione dei soggetti affidatari del servizio di trasporto pubblico locale operanti nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza funzionale alla creazione della nuova società SETA s.p.a.
L’approvazione della delibera da mandato al Sindaco di intervenire nelle riunioni assembleari relative all’aggregazione, per rappresentare la posizione ed il voto contrario del Comune di Sassuolo.
Ad esporre il documento e le ragioni che hanno portato la giunta a proporre al Consiglio la non approvazione del processo di aggregazione in SETA, è stato l’Assessore comunale con delega alla mobilità, Claudia Severi: “Se è giusto andare verso le aggregazioni societarie, per favorire le economie di scala – ha affermato – altrettanto lo è farlo avendo ben chiari tutti gli elementi e condividendoli. Purtroppo, ad oggi, su questa aggregazione, non c’è stata né chiarezza e neppure ci sono state fornite adeguate garanzie su tanti e fondamentali aspetti. Primo tra tutti quello della riduzione dei servizi minimi, che vedrebbero, per la nostre provincia, la perdita di 650 mila chilometri all’anno. Nessuna chiarezza poi sul futuro dei lavoratori, su quello dell’Agenzia della Mobilità, sulle ricadute negative su un territorio come Sassuolo.
L’urgenza di costituire Seta entro il 2011 – ha continuato l’Assessore Severi – sembra più legata alla volontà politica di prorogare la concessione con il socio privato senza andare a gara, cosa che sarebbe necessaria se si arrivasse all’anno prossimo, che ad altre ragioni tecniche ed economiche.
Perché non aspettare almeno di coinvolgere nella fusione anche il bacino di Parma, che ora non ha aderito, dando così vita ad un aggregazione sulla quale peserà una discontinuità geografica e territoriale? Con quale logica si è deciso di fare confluire ATCM, che nel 2011 potrebbe avere il bilancio in pareggio, in una società che nei prossimi anni andrà certamente in passivo? Perché regalare forza al socio privato che rappresenta oggi il 49% di ATCM e che domani, senza sborsare un euro, avrebbe il 42% di Seta? Una società di questo tipo rafforzerebbe inoltre un regime di monopolio anche nel settore del trasporto pubblico che eliminerebbe definitivamente la possibilità di aziende private di concorrere con il pubblico nella gestione del servizio. Ci sono tante ragioni e perplessità che ci spingono a dire no e nessuna ragione, per dire si.
Siamo consapevoli di essere una voce controcorrente ma ad oggi l’esperienza sul campo ed i precedenti, vedi Hera, confermano più rischi che opportunità derivanti da queste aggregazioni create e votate a scatola chiusa.
Ci assumiamo la responsabilità politica di dire no, di non avallare una operazione dove emergono, al di là delle enunciazioni, troppi lati oscuri e nessuna garanzia per il territorio e la collettività che siamo chiamati a rappresentare.
Fortemente critiche le forze di opposizione: Il Consigliere PD Antonio Caselli si è detto “stupito della decisione “incoerente della maggioranza che rappresenta il comune capo distretto, di dire no ad un’aggregazione che va nella direzione di mettere un tappo alla spesa pubblica e quindi adeguata alla necessità di razionalizzare la spesa, soprattutto alla luce dei pesanti tagli del governo. Invece di dire no, la maggioranza dovrebbe esporre la sua idea sul come gestire la mobilità pubblica”
Per il Capogruppo della Lega Nord Stefano Bargi “su questa aggregazione e su questa società non c’è chiarezza ne sui conti attuali né sugli assetti futuri. E’ chiaro che l’obiettivo è fare diventare Seta un’azienda regionale, grazie a future aggregazioni, ma se le previsioni non verranno rispettate avremo un’azienda sub regionale sganciata da altre che si muovono autonomamente come Bologna o Parma e questo sarebbe un disastro. Oggi ci viene chiesto di approvare un’aggregazione sulla quale non abbiamo ottenuto nessun chiarimento nemmeno dagli esperti che hanno relazionato in commissione. Per questo appoggiamo la linea della giunta”. In merito alle soluzioni alternative chieste dall’opposizione il Consigliere Bargi ha avanzato la proposta di “rinnovare il parco mezzi di ATCM con mezzi a metano.
Per il Capogruppo del Popolo della Libertà Ugo Liberi le ragioni di questa ‘fusione affrettata sono legate alla volontà politica di evitare la messa in gara di servizi e quindi che accada ciò che è successo in altre città dove l’ingresso di altre società meno politiche hanno generato efficienza e produttività. Qui invece si vuole creare un altro carrozzone utile soprattutto a distribuire poltrone. Noi siamo l’Assemblea del Comune di Sassuolo, vogliamo tutelare i diritti dei cittadini e questa aggregazione non ci da alcuna garanzia in tal senso”
Per il Consigliere della Lista per Sassuolo, Anna Maria Anselmi, questo matrimonio evidentemente “s’ha da fare ma non s’ha da avvallare. Dall’incontro con il Presidente ATCM sono emersi i tanti problemi legati alla fusione, tra cui la difficoltà di armonizzare i contratti, i problemi di carattere informatico, i diversi sistemi utilizzati dalle diverse aziende sia per la gestione del personale sia per la gestione e la manutenzione del parco macchine. Questo ci porta ad essere contrari”
Per il Consigliere del PD Giuseppe Megale “la decisione della maggioranza pecca di superficialità perché dice no senza proporre soluzioni alternative e di merito che servano davvero a Sassuolo. Certo è che di fronte ad una situazione economica di questo tipo e ai tagli del Governo non si può pensare di mantenere lo status quo, come la maggioranza ha scelto di fare”
Per il Consigliere del PD Sandro Morini, “dopo i doppi tagli del Governo apportati dalle due manovre finanziarie, non ci sono alternative ad aggregazioni di questo tipo. Si tratta di una scelta politica inevitabile. Le ipotesi alternativa prospettate dalla maggioranza sono fandonie. La maggioranza sceglie di non decidere su un punto strategico per lo sviluppo del territorio e di isolare Sassuolo sul piano provinciale”
Il Consigliere del PDL Massimo Benedetti, pur “condividendo il principio delle aggregazioni per economie di scala”, sottolinea “le perplessità rispetto al taglio dei servizi, all’allontanamento dei centri decisionali, alla superficialità dei documenti che sono stati consegnati per decidere. Gli atti dimostrano che questa operazione è stata valutata in modo superficiale a danno della nostra provincia. Da dicembre all’aprile scorso sono cambiati anche i capitali sociali, ed il loro rapporto, tra le società ATCM e Tempi ma questo aspetto non è stato nemmeno preso in considerazione. Si tratta di elementi e perplessità che abbiamo espresso ufficialmente nelle sedi preposte, ma alle quali non è stato dato ascolto.
Il Consigliere del PDL Francesco Battani afferma “di avere avuto solo risposte evasive sia sui conti della nuova società sia sul piano industriale. Se c’è superficialità è di chi ha deciso di votare un piano senza garanzie ed un’aggregazione di questo tipo che presenta dei conti di fronte ai quali scapperebbe chiunque e che comporterà maggiori costi e minor servizi”
“Con il nostro NO a questa aggregazione – ha affermato il Sindaco Luca Caselli – noi vogliamo denunciare e dire NO, coerentemente a quanto abbiamo sempre fatto, ad una gestione del trasporto pubblico provinciale e di ATCM fino ad ora a dir poco discutibile. Vogliamo difendere il nostro territorio e diciamo NO ad un servizio inefficiente, no al calo dei servizi, no all’aumento dei biglietti e alla chiusura delle biglietterie. Noi non seguiamo dictact politici. Se c’è un dictact politico è quello seguito dall’opposizione che oltre a volere evidentemente l’aumento dei biglietti ed il taglio delle corse oggi si è assunta la grave responsabilità di dire che Sassuolo pagherà la scelta contraria fatta. Noi andiamo a testa alta. Lancio un appello alle altre amministrazioni affinché facciano come noi”
Per il Consigliere del PD Sonia Pistoni “non si possono non considerare gli effetti dei tagli del governo che sono tali al di la del tipo di gestione del trasporto pubblico. La maggioranza sta dicendo di non volere governare. Il piano industriale che è stato presentato è stato fatto in funzione di un miglioramento del servizio e per razionalizzare i costi in un contesto di tagli. Il problema rimane quello di un governo che ha strangolato il trasporto pubblico”
Il Consigliere del PDL Camilla Nizzoli ha criticato la Regione “per non essere riuscita a coinvolgere Parma nel processo di aggregazione e nel quale non c’è nessuna certezza né sugli investimenti né sul miglioramento dei servizi”
Il Consigliere del gruppo misto Andrea Gandini ha sottolineato gli svantaggi legati alla fusione, sia per i servizi sia per il personale dipendente, dichiarandosi favorevole alla decisione della maggioranza.
Dichiaratamente contrario alla decisione della maggioranza di dare mandato al Sindaco per esprimere in sede istituzionale la posizione contraria del Comune di Sassuolo, il Consigliere dell’IDV Sergio Basile.
(Resoconto a cura dell’Ufficio stampa del Comune)