Una tela, ritrovata per caso, semi abbandonata, in una soffitta. Non una tela qualunque, bensì un’opera d’arte del secolo scorso del celebre designer industriale e scenografo Marcello Nizzoli che raffigura il paesaggio della Bonifica. Su questa considerevole opera iconografica (quasi 20 mq di estensione), custodita dal consorzio, si incentra la mostra “Architetture e Paesaggi d’acqua. Strumenti retorici, immagine costruita”. L’evento, organizzato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, sarà inaugurato sabato 15 ottobre alle ore 17 presso Palazzo del Portico o delle Bonifiche, in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il “Festival Architettura 6” e con il patrocinio di Do.Co.Mo.Mo Italia (DOcumentation, COnservation of buildings, sites and neighbourhoods of the MOdern Movement) e di AAA Italia (Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea).

“La mostra – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – racconta lo straordinario patrimonio dell’architettura idraulica del Novecento delle Bonifiche emiliane. Sarà presentata per la prima volta al pubblico la grande tela di Marcello Nizzoli, che descrive in maniera pittorica e molto espressiva, sotto forma di mappa, il paesaggio della Bonifica”.

“L’opera – precisa il presidente – rappresenta la messa in opera, allora appena concretizzata, delle sistemazioni idrauliche che hanno inventato il paesaggio contemporaneo della Pianura, dalla provincia reggiana fino a quella lombarda di Mantova”.

“Questo paesaggio d’acque – aggiunge Chiara Visentin, architetto, curatrice della mostra – ma soprattutto di architetture per le acque, viene raccontato in mostra attraverso schede conoscitive e fotografie, realizzate per il censimento che, da fine 2010 e per tutto il 2011, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha creato per la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e ambientale”.

“La mostra – prosegue –, collocata al primo piano di Palazzo del Portico o delle Bonifiche, si divide in tre sezioni: gli strumenti della retorica; architetture, comprendere il paesaggio d’acqua; nuovi itinerari, valorizzare un bene ‘invisibile’. In consorzio sono presenti altre tre opere di Nizzoli che verranno esposte”.

All’inaugurazione interverranno: Carlo Quintelli, direttore Festival di Architettura 6; Marino Zani, presidente Consorzio Bonifica dell’Emilia Centrale; Domenico Turazza, direttore Consorzio Bonifica dell’Emilia Centrale; Rosalia Vittorini, presidente Do.Co.Mo.Mo Italia; Andrea Aleardi, presidente AAA Italia; Chiara Visentin, Università di Parma, facoltà di architettura, curatrice della mostra; Federica Ottoni, Università di Parma, facoltà di architettura, Andrea Zamboni, Università di Bologna, facoltà di architettura Aldo Rossi.

Al termine dell’inaugurazione, a ingresso libero e con catalogo in omaggio, la mostra sarà aperta al pubblico fino alle ore 20.

La mostra resterà visitabile fino al 28 ottobre con il seguente orario: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17; il venerdì dalle 9 alle 13 e il sabato dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale al numero: 0522/443251 oppure all’indirizzo e-mail: ufficio comunicazione@emiliacentrale.it o sul sito web www.emiliacentrale.it.

L’AUTORE

Marcello Nizzoli (Boretto, 1887 – Camogli, 1969) è stato un designer, architetto, pittore e pubblicitario italiano. Dopo essersi diplomato all’Istituto d’Arte di Parma ha iniziato a farsi conoscere come pittore, unendosi al gruppo “Nuove Tendenze” e realizzando manifesti pubblicitari per la Campari. Negli anni Trenta ha insegnato all’Isia di Monza.

Ha preso parte all’allestimento di varie mostre tra cui la Mostra della Rivoluzione Fascista (1932), la Mostra dell’Aeronautica (1934), il Salone della Vittoria alla VI Triennale di Milano del 1936.

La sua fama è legata principalmente all’Olivetti dove, alla fine degli anni Trenta, iniziò a collaborare come pubblicitario e in seguito designer, realizzando la famosa Lettera 22.

Parallelamente lavorò come architetto realizzando numerosi edifici come quello per la ditta Olivetti.

A lui si deve inoltre la sistemazione in stile liberty della sala municipale di Boretto.

Nel 1966 ricevette dal Politecnico di Milano la laurea ad honorem in architettura.