“Sugli alberi di viale Verdi sono state effettuate diverse analisi di stabilità che hanno confermato lo stato di alterazione delle piante e la necessità di abbatterne subito 24; per 21 l’abbattimento era consigliato, mentre altri 31 alberi presentavano un’alterazione in progressivo aumento. Inoltre, l’abbattimento di 78 esemplari di Acer negundo e la piantumazione di nuove essenze, più adatte e resistenti, si è inserita nel progetto di riqualificazione complessiva del viale, che ha anche comportato la risistemazione di fasce laterali, caditoie, tratto fognario e la creazione delle isole per la raccolta differenziata”. Lo ha spiegato l’assessore all’Ambiente Simona Arletti nel Consiglio comunale di lunedì 24 ottobre rispondendo a due interrogazioni illustrate rispettivamente da Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it e da Pier Luigi Taddei del Pdl.

Ballestrazzi ha chiesto “se è stato fatto uno studio approfondito prima di autorizzare l’abbattimento, se si sono considerati anche gli aspetti paesaggistici, se il piano ha subito modifiche e se è in progetto una riqualificazione che possa attenuare, nel più breve tempo possibile, la sensazione degli abitanti di trovarsi non più a casa loro”.

“Attualmente sono presenti nel viale 80 alberi, di cui 27 mantenuti nello stesso sito e 53 di nuova piantumazione”, ha detto l’assessore, ricordando che la nevicata del marzo 2010 aveva portato allo schianto di un albero, al crollo della vegetazione di altri due e allo sbrancamento di 13 alberature. Arletti ha inoltre sottolineato che “il progetto di intervento, in cui sono stati considerati anche gli aspetti paesaggistici, ha subito modifiche in corso d’opera grazie al confronto con i cittadini avvenuto in diverse assemblee pubbliche”. Infine, l’assessore ha affermato che gli studi scientifici hanno consentito di individuare alberature più adatte all’ambiente urbano e con un minor accrescimento delle radici.

Il consigliere Taddei, dopo aver sottolineato l’importanza del verde pubblico, ha chiesto se “le piante abbattute vengono sempre sostituite con nuove piantumazioni, se le nuove piante sono in grado di garantire gli stessi benefici di quelle abbattute e cosa si fa delle migliaia di quintali di legname ricavato”.

L’assessore ha risposto che vengono fatti periodici controlli sulle alberature di parchi e verde pubblico per verificare la presenza di casi a rischio o situazioni irrecuperabili. “Sono stati 336 gli alberi abbattuti quest’anno e non sempre si procede alla sostituzione nello stesso posto, evitando di ripiantumare specie che hanno creato problemi. Nel corso dell’anno sono state già poste a dimora 390 nuove piante che a maturità produrranno i medesimi benefici in termini di fotosintesi. Infine – ha concluso Arletti – gli alberi abbattuti, come le potature, sono ancora considerati rifiuti urbani da smaltire, ma pare che nel prossimo decreto Sviluppo cambino destinazione, cosa che auspichiamo per iniziare a studiare un loro riuso produttivo”.

In sede di replica, Ballestrazzi ha sottolineato l’incongruenza tra il piano predisposto prima dell’intervento di riqualificazione di viale Verdi e il numero delle piante effettivamente abbattute. Inoltre, per il consigliere di Modenacinquestelle.it “le nuove alberature messe a dimora avrebbero dovuto avere dimensioni maggiori per consentire l’ombreggiatura del marciapiede e del viale che ora è un deserto”. Infine, Ballestrazzi ha comunicato che da una perizia realizzata da un docente universitario si evince che il terreno utilizzato per piantumare i nuovi alberi proviene da scavi ed è poco adatto ad accelerare la crescita di giovani piante.

Pier Luigi Taddei ha invece concentrato la sua replica sul destino delle piante abbattute, “finite tra gli sfalci, mentre sarebbero riutilizzabili in molti modi, innanzitutto per il legname”, e ha invitato l’assessore a informarsi in modo più dettagliato sul percorso delle alberature abbattute e a riferirlo al Consiglio.