La storia affonda le radici nella drammatica epidemia di peste del 1630, e culmina nella costruzione della chiesa del Voto e nel “miracolo” di Sant’Omobono. Da giovedì 3 novembre prende il via all’Archivio storico del Comune di Modena un ciclo di conferenze dedicate alle festività tradizionali religiose e laiche e al modo in cui venivano vissute dalla città, Dopo Sant’Omobono, cui è dedicato il primo appuntamento, si parlerà della Madonna Immacolata, di San Geminiano, del carnevale, della Liberazione e della Festa della Repubblica, con un calendario di iniziative, sempre il giovedì pomeriggio, che proseguirà fino al 31 maggio.

Si comincia giovedì 3 novembre dalle 17.15 alle 18.15 nella sala Prima dell’Archivio storico (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5), con “Sant’Omobono e la Chiesa del Voto”, breve relazione sull’origine della festa del compatrono di Modena. Per l’occasione sarà allestita una piccola mostra e al termine della conferenza saranno offerte le caldarroste (informazioni allo 059 2033454).

La conferenza ripercorrerà episodi storici, con letture di frammenti di cronache modenesi da quell’estate del 1630 che vide in città il dilagare del morbo della peste. Il Consiglio ne discuteva ogni giorno, processioni e funzioni solenni cercavano di esorcizzare il contagio. Poi, su suggerimento del duca, gli Amministratori ritennero fosse indispensabile dar segno di grande devozione facendo un voto alla Beata Vergine del Rosario. Con l’arrivo dell’autunno i decessi cominciarono a diminuire e in novembre la peste finì. Il 13 novembre, ricorrenza di Sant’Omobono, protettore dei sarti, fu il primo in cui non si registrano morti di peste. L’Arte dei Sarti di Modena avanzò, quindi, la richiesta di solennizzare la festa del proprio patrono, Sant’Omobono, come compatrono della città e dedicargli grandi festeggiamenti e celebrazioni. “I Conservatori d’essa città – si legge in un documento del 1631 – hanno deliberatamente risolto che il popolo habbi questo così memorando giorno… per festivo non solo per devozione ma perché ne rimanga anco il raccordo a posteri della gracia ricevuta”.

I successivi appuntamenti del ciclo si svolgeranno sempre il giovedì alle 17.15 nella sede dell’Archivio. Il 24 novembre con “La Madonna di Piazza” si parlerà della festa dell’8 dicembre in piazza Grande; il 26 gennaio di “San Geminiano protettore della città”; il 23 gennaio sarà la volta del “Carnevale e feste trasgressive”. Giovedì 29 marzo il tema sarà “Documenti e narrazione”, il 19 aprile “La Liberazione di Modena” e il 31 maggio “La Festa della Repubblica”.

L’archivio propone inoltre laboratori e percorsi con le classi scolastiche della città: per il 2011/2012 si sono già iscritte 75 classi per un totale di 1500 ragazzi di diverse età.