Non possiamo che tornare nuovamente sugli avvenimenti del 28 ottobre dopo che anche ieri si sono spese parole senza senso e piene di contraddizioni.

Come al solito a dare il via alla querelle è il trio Aimi-Ghelfi-Leoni, che rilasciano le classiche dichiarazioni di politici frustrati da chi realmente la politica la fa per le strade e tra la gente, a differenza loro che se ne stanno ben saldati alla propria poltrona. Dichiarazioni piene di contraddizioni perché devono spiegare alla gente di Modena cosa ci facesse un loro uomo (Uberti) all’interno di quel convegno, ci devono spiegare come mai la loro destra europea e popolare continui ad avere forti legami con la destra fascista. Noi una risposta l’abbiamo ed è che la destra italiana dal fascismo non si sia mai slegata, anzi come abbiamo detto nel comunicato precedente usano questi legami per i loro giochi sporchi e per non sporcarsi le mani in maniera diretta; come non scordarsi il modo in cui ci ha salutato Aimiincrociato casualmente in via Emilia, con un bel braccio teso come nel più classico saluto fascista, a meno che qualcuno non pensi che fosse talmente rincoglionito da credere di essere ancora nell’antica Roma?

E che dire delle dichiarazioni della questura? Cercano di dare la colpa al Guernica, ma i dati di fatto stanno in poco posto: loro hanno difeso i fascisti per la seconda volta, rendendosi complici del reato di apologia di fascismo. Ricordiamo che la questura di Modena non si fa scrupoli a rovinare famiglie di studenti emettendo multe dai 2000 ai 5000 euro a singole persone solo perché esprimono il loro diritto di manifestare, con un atteggiamento provocatorio e intollerante verso un progetto sociale che coinvolge centinaia di modenesi. Non possiamo dimenticare la campagna diffamatoria clamorosamente fallita nei nostri confronti dopo lo sgombero dell’ex Stanguellini.

Ma la cosa più grave è che stanno cercando di legittimare il pestaggio degli antifascisti modenesi, dei giovani proletari ribelli di venerdi sera, nascondendosi dietro le schegge di un vetro: per inostri feriti nessuna parola.

Neppure le forze della cosiddetta sinistra hanno avuto il coraggio di schierarsi contro i pestaggi degli antifascisti modenesi: forse questo sistema sociale, questo stato corrotto, filo-camorrista e filo-mafioso è comunque da difendere ai loro occhi.

La generazione colpita dalla crisi va comunque insultata, offesa: nessun piccolo borghese benpensante ne prende le difese. Eppure saranno proprio le giovani generazioni in lotta a saper archiviare la pratica di una ipocrita opposizione, molto brava a parlare, ma meschina e subalterna e lontana anni luce dalla vita e dalle esigenze delle classi subalterne.

Per ultima SEL che rivendica il presidio in piazza grande; allora chiediamo loro cosa ha portato quel presidio se non dal loro punto di vista un ennesimo tassello elettorale. Cosa farà Sel di fronte ai rigurgiti fascisti che stanno tentando di mettere piede in città: comunicati? Presidi in luoghi simbolici?? E’ solo grazie all’azione antifascista compiuta da Guernica e dalla parte migliore di Rifondazione Comunista, quella legate alle lotte operaie per intenderci, se oggi il sindaco è costretto a dichiarare che nessun presidio fascista si dovrà ripetere in città. Anche prima del golpe mussoliniano il buonismo di socialisti e gran parte della sinistra di allora ha difatto lasciato campo libero al ventennio più buio del nostro Paese.La storia a Sel non ha insegnato niente evidentemente.

Noi siamo convinti che saranno i fatti che come al solito ci daranno ragione, che la città è dalla nostra parte: ricordiamo le oltre 400 persone che hanno occupato il nuovo Guernica e le 800 che sabato sera lo hanno nuovamente attraversato, senza nessun timore dei “nuovi mostri” e ribadiamo che questa città si basa su fondamenta antifasciste. Sul desiderio di libertà e le pratiche di chi ha liberato la città noi basiamo il nostro modo di fare antifascismo e lo rivendichiamo. Per questo diciamo già da ora che se verranno autorizzati i banchetti di forza nuova o altre forze di estrema destra, dovranno blindare Modena perché noi un altro affronto di questo genere non lo tollereremo. Potranno denunciarci,sgomberarci, ma le nostre idee non moriranno mai e saranno nelle strade della città di Modena, medaglia d’oro alla resistenza, per contrastare ogni tipo di fascismo.