Nella seduta odierna, l’Assemblea Legislativa della Regione Emlia-Romagna ha approvato gli indirizzi per la programmazione sociale e dei servizi educativi per la prima infanzia per l’anno 2011.

“Il bilancio della regione – affermano i consiglieri Carini e Casadei – deve fare i conti con un continuo calo dei trasferimenti dallo Stato. Quest’anno si parla di 390 milioni di euro in meno per via dell’azzeramento dei trasferimenti ex Bassanini, 31 milioni di euro in meno per la cancellazione del Fondo per la non autosufficienza, 400 milioni di euro congelati dal Patto di stabilità. Anche i trasferimenti specifici dei fondi nazionali sono in continuo calo. Nel 2008 dal Fondo nazionale per le politiche sociali, dal piano straordinario servizi socio educativi, fondo politiche della famiglia e fondo pari opportunità sono arrivati dallo stato alla regione 68 milioni di euro, diventati 42 nel 2009, 37 nel 2010 e solamente 12 nel 2011.”

“In questa dura situazione – sottolineano i consiglieri – la Regione Emilia-Romagna mira a mantenere alto il livello dei servizi continuando ad investire nel sociale. Se si esclude il 2010, anno in cui la regione ha compiuto uno sforzo del tutto straordinario e non più ripetibile stanziando 45 milioni di euro, dal 2008 ad oggi le risorse regionali sono aumentate del 50% ogni anno e sono passate dai circa 16 milioni del 2008 ai circa 22 del 2009 e ai 33 del 2011. Anche se gli stanziamenti della Regione non bastano a coprire le falle aperte dal Governo resta encomiabile l’azione della Regione”.

“Con la nuova programmazione – concludono Carini e Casadei – vengono selezionate le priorità considerate oggi irrinunciabili per il nostro sistema regionale e razionalizzata al massimo la programmazione delle risorse disponibili. Dando continuità di finanziamento al Fondo Sociale Locale e attraverso il riconoscimento della centralità del ruolo dell’ambito distrettuale si sosterrà il processo di consolidamento del sistema di governo locale. Il programma comporterà l’eliminazione dei trasferimenti ai singoli comuni come quota indistinta del Fondo sociale regionale per sostegno del sistema dei servizi territoriali, il potenziamento degli interventi a favore delle famiglie attraverso il consolidamento e l’ampliamento della rete dei Centri per le famiglie, la razionalizzazione e la semplificazione della programmazione di livello provinciale attraverso la ricomposizione delle risorse precedentemente assegnate in quota indistinta , l’azzeramento per l’anno corrente delle risorse in conto capitale destinate all’ampliamento dell’offerta dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Per quanto riguarda le spese correnti verrà concentrata l’attenzione sulle azioni di sistema (qualificazione, coordinamento pedagogico, formazione) e sul sostegno, aspetto assai rilevante, ai comuni di piccole dimensioni, in particolare se montani, e alle gestioni associate”.