(Adnkronos) – Il prossimo Natale 2011 sarà festeggiato con abeti più corti di almeno trenta centimetri rispetto a quelli di dieci anni fa. E’ quanto afferma a Coldiretti nel sottolineare che si tratta dell’effetto congiunto dell’andamento climatico, del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione, ma anche della crisi economica che spinge a privilegiare alberi di costo inferiore con una dimensione media ridotta attorno al metro e mezzo.
“Si stima che con una spesa di 140 milioni di euro saranno acquistati in Italia circa sei milioni di alberi veri che superano di poco quelli di plastica che – sostiene la Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente”. “L’albero naturale concilia invece -prosegue la Coldiretti- il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente e mantiene un grande fascino anche se quest’anno si stima un aumento delle importazioni soprattutto dai Paesi del Nord e dell’Est Europa, in quantità superiore alla produzione nazionale. Si tratta del preoccupante risultato dell’abbandono dell’attività di coltivazione da parte di molti produttori nazionali”. “I prezzi al consumo quest’anno -prosegue la Coldiretti- sono sostanzialmente stabili e cambiano a seconda della varietà, della presenza o meno del vaso e dell’altezza.
Dai 10-30 euro dell’abete più piccolo si può arrivare sino ai 500 euro per le piante di grandi dimensioni. Per ottimizzare la spesa, garantirsi acquisti nazionali rispettosi dell’ambiente ed evitare rischi fitosanitari la Coldiretti ha elaborato un vademecum che inizia con la verifica al momento dell’acquisto della presenza dell’etichetta con l’indicazione dell’azienda di provenienza che attesta l’iscrizione all’apposito registro”. “L’usanza di ornare un albero sempreverde in occasione del Natale – ricorda la Coldiretti – è originaria della Germania del VII secolo, dove gli abitanti erano soliti addobbare le querce con pietre colorate che col passare del tempo vennero sostituite con ghirlande, nastri e frutti colorati. Questa pratica venne sempre più collegata alla festività del Natale al punto che si finì per sostituire le querce con gli abeti in quanto, la loro forma triangolare poteva simboleggiare la Santissima Trinità”. “Questo rito -conclude la Coldiretti- già comune alla fine dell’Ottocento in Nord Europa e negli Stati Uniti, si è diffuso rapidamente in Italia a partire dagli anni ’50, tanto che oggi l’Albero di Natale viene allestito nella maggior parte delle famiglie”.