Un marocchino 34enne detenuto nel reparto giudiziario del carcere bolognese della Dozza è stato trovato morto ieri sera nella sua cella. Ne danno notizia i sindacati Uilpa e Sappe. Le cause del decesso sono in corso di accertamento, ma l’ ipotesi più probabile è quella del suicidio: pare infatti che il detenuto, poco prima di morire, avesse sniffato gas dalla bomboletta in dotazione per il fornellino da campo che aveva in cella. L’uomo divideva la cella con un altro detenuto che ha subito chiamato gli agenti in aiuto; inutili i soccorsi. Si tratta della sessantesima vittima in Italia dall’inizio dell’anno – commenta l’Uilpa – il terzo in Emilia Romagna nelle ultime due settimane e il secondo in una settimana nel carcere di Bologna.
“Troppe perchè si continui a sottovalutare la grave situazione delle carceri italiane – commenta Eugenio Sarno, segretario generale Uil penitenziari- dove il sovraffollamento ha raggiunto cifre elevatissime”. Proprio la Dozza – conclude la Uilpa – con i circa 1100 detenuti presenti in luogo dei 480 che potrebbe ospitare, è uno dei luoghi emblematici del sovraffollamento penitenziario.