Analizzando la riforma delle pensioni voluta dal governo Monti con il sostegno del PD emerge che i lavoratori modenesi saranno numericamente tra i più penalizzati d’Italia.
Le due regioni che soffriranno maggiormente saranno infatti la Lombardia e l’Emilia Romagna. E all’interno di quest’ultima, dei 180mila lavoratori immediatamente toccati, più di 30 mila saranno modenesi. In altre parole le due regioni più ricche d’Europa vedono i propri lavoratori pagare per colpe non loro e per una mancanza di autonomia che ogni giorno di più fa sentire le sue conseguenze negative.
Ci complimentiamo con la sinistra! Lo sceriffo di Nottingham non avrebbe saputo fare di meglio. E invitiamo i cittadini ad aprire gli occhi e ad accogliere con spirito critico e senso della realtà quello che ci viene detto in questi giorni.
In primo luogo ci viene propinato il tormentone del “non si poteva fare altro perché se no si finiva come la Grecia”. Non è assolutamente vero. A livello nazionale, così come a livello locale a Modena, i conti si potevano sistemare con una politica dei tagli che colpisse clientele, caste e gli elevatissimi costi dell’immigrazione. Ma a livello nazionale, così come a livello locale, la sinistra per mantenere il proprio apparato non si fa nessuno scrupolo nel taglieggiare, perché questa è la parola giusta, quei ceti popolari che non rappresenta più.
In secondo luogo invitiamo i modenesi a riflettere su quale sarebbe stata la loro reazione se una simile manovra l’avesse fatta il governo precedente. Sarebbero tutti scesi in piazza con una gran voglia di menare le mani. Ma il governo precedente questa manovra non l’ha fatta perché non ce n’era bisogno.
Perché per curare un malato bisogna dargli energia e non togliergliene. Questa manovra ci ricorda che, nei secoli passati, quando una persona si ammalava gli facevano un salasso. E in questo modo spesso lo uccidevano.
Modenesi! Quando a causa di questa manovra la crisi si aggraverà, ricordatevi che qualcuno lo aveva predetto. E soprattutto ricordatevi i nomi e le facce dei responsabili.
(Il segretario provinciale della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Riad Ghelfi – Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Stefano Bellei)

