Oggi le associazioni studentesche Unione Universitaria Modena e Reggio Emilia, UdU Parma, UdU Forlì, UdU Ferrara, e Sindacato degli Universitari Bologna con gli studenti italiani ed extracomunitari di tutta la regione hanno manifestato davanti alle sedi Er.Go di tutta la regione contro la decisione discriminatoria dell’Ente regionale per il diritto allo studio di tagliare le borse di studio alle matricole extracomunitarie degli atenei emiliano romagnoli.

A Modena ci siamo ritrovati davanti alla sede Er.Go in una quarantina di ragazzi e ragazze sotto lo slogan “Il diritto allo studio è uguale per tutti”: abbiamo cercato di informare e sensibilizzare i dirigenti Er.Go e gli studenti universitari raccontando la situazione e le pesantissime conseguenze che i tagli avranno sulle borse di studio. Abbiamo continuato con un corteo per tutto il Campus universitario, distribuendo volantini nelle varie biblioteche del Campus e terminando nei luoghi di ristoro durante la pausa pranzo degli studenti.

La situazione, già denunciata nel fine settimana dal nostro sindacato studentesco, è la seguente: per il primo anno Er.Go (ente regionale per il diritto allo studio) non pagherà il 100% delle borse di studio ma si fermerà al 96,1% di copertura. La cosa maggiormente scandalosa è il criterio utilizzato da Er.Go per scegliere gli studenti che non riceveranno la borsa di studio, che sarà tagliata a tutte le matricole extracomunitarie, indipendentemente dalla loro posizione reddituale.

La negazione della borsa di studio ai ragazzi extra-comunitari, arrivata peraltro inaspettatamente quasi dopo un semestre di università e di permanenza (per gran parte di loro) nelle residenze Er.Go, costituirà per molti la perdita del permesso di soggiorno (che scadrà tra meno di un mese) e l’impossibilità di riuscire a pagare l’affitto degli alloggi messi a disposizione da Er.Go (affitti che, a differenza delle borse di studio, non sono stati tagliati).

Forti del messaggio “Contro ogni discriminazione” gli studenti hanno ripetuto le loro richieste alla regione: la formulazione di una graduatoria unica per matricole comunitarie ed extracomunitarie e lo stanziamento di ulteriori 3 mln di euro, su 64 già stanziati, necessari a garantire la borsa di studio a tutti gli aventi diritto. Perché la manifestazione di oggi non vuole garantire i diritti dei soli extracomunitari ma rafforzare e portare avanti l’idea che il diritto allo studio deve diventare la priorità del nostro paese, il motore per far ripartire un’Italia in crisi, come previsto dalla nostra Costituzione.

La larga partecipazione alle manifestazioni di oggi rappresenta è la richiesta degli studenti affinché la regione intervenga contro le scelte discriminatorie di Er.Go e chiediamo che il presidente Vasco Errani e l’assessore regionale all’istruzione Patrizio Bianchi, da sempre sensibili e attenti a queste problematiche, diano risposte ai quasi 700 studenti che vedono irrimediabilmente compromesso il proprio futuro da questa scelta scellerata dell’ Er.Go.

La problematica delle borse di studio Er.Go si inserisce in realtà in una situazione del diritto allo studio italiana che parla ancora una volta di diritti negati e di una situazione, già grave in passato, che sta ormai diventando drammatica. I tagli operati dal precedente Governo stanno infatti mostrando tutta la loro iniquità e mettono a serio rischio il diritto di migliaia di studenti, capaci e meritevoli ma privi di mezzi, a ricevere una borsa di studio.

Il diritto allo studio, solo lo scorso anno, è stato negato a 45000 studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi. Oggi più che mai è necessario intervenire con urgenza con un piano di finanziamento straordinario perché non sia negato ancora una volta il futuro di una generazione. Questa si che sarebbe una vera operazione di equità sociale.

(Cristiano Di Gioia, coordinatore di Unione universitaria)