E’ stato condannato all’ergastolo K.B., il pakistano di 53 anni che il 3 ottobre 2010 a Novi di Modena uccise a colpi di pietra la moglie connazionale Shahnaz Begum, 46 anni. Condannato a vent’anni invece il figli 20 anni, per concorso in omicidio volontario e per il tentato omicidio della sorella Nosheen, 21 anni, ferita gravemente con una spranga. Il Pubblico Ministero ha evidenziato nella requisitoria che i due aggredirono le vittime in un unico brutale assalto.

“Reati così gravi ed efferrati sono inaccettabili – commenta Enrico Aimi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa – nel nostro paese. È evidente come questo episodio la dica lunga sul fallimento delle politiche d’integrazione voluto da certe sinistre in queste parti d’Italia e sul prezzo che la comunità deve pagare. Come si fa a parlare di integrazione, di multiculturalità quando proprio questi fanatici sono i primi per principio a non accettare la nostra cultura?

Il tema, rilanciato da Napolitano e da Fini, sulla concessione della cittadinanza Italiana per i figli degli stranieri nati in Italia è e rimane un errore. Soprattutto dopo questi episodi. Passare dal regime dello ‘jus sanguinis’ a quello dello ‘jus soli’, significa – ricorda Aimi – trasformare la nostra Penisola in una calamita per le gestanti dell’intero Orbe Terracqueo, una sorta di sala parto al centro dell’Europa dalle conseguenze inimmaginabili. Mentre taluni si arrovellano su come svendere e svuotare di significato la cittadinanza, un’associazione islamica, come ha segnalato la deputata PDL Souad Sbai, si sta facendo carico dei pagamenti del mutuo del padre di Novi, nonostante l’omicidio e la lapidazione. Sono queste le contraddizioni che impongono alla classe dirigente di rivedere drasticamente le politiche di accoglienza”.

(Enrico Aimi, Consigliere Regionale PDL Vicepresidente Assemblea legislativa)