L’Emilia-Romagna ha una nuova legge sui parchi. L’Assemblea legislativa ha approvato oggi il testo di legge promosso dalla Giunta su “Riorganizzazione delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 e per l’istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano”.

La Regione ha deciso per una gestione basata su cinque macro-aree con esigenze di tutela e caratteristiche omogenee: Emilia Occidentale, Emilia Centrale, Emilia Orientale, Delta del Po, Romagna.

“Una ripartizione mirata all’esigenza di coordinare e ottimizzare la gestione di tutte le competenze, ora attribuite a diversi soggetti istituzionali, in un ente di grandi dimensioni e specializzato nella tutela del patrimonio naturale – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda – La necessità di adeguare l’assetto giuridico-istituzionale degli strumenti di gestione dei Parchi della nostra Regione è stata imposta dal precedente Governo con la legge 10 del 2011, la cosiddetta Legge Milleproroghe, che ha previsto la soppressione dei Consorzi per la gestione degli Enti parco. Con questo provvedimento la Regione ha voluto confermare e rilanciare le politiche di tutela e valorizzazione del territorio”.

Al proprio sistema dei parchi la Regione destina annualmente 3 milioni 500 mila euro, a cui vanno aggiunti circa 3 milioni stanziati ogni anno per gli investimenti.

L’idea delle macro-aree è nata dall’analisi delle criticità del modello di gestione fin qui utilizzato, come l’eccessiva frammentazione del territorio delle aree protette. Il nuovo modello intende sposare gli obiettivi di tutela del territorio attraverso politiche di area vasta, anche per la valorizzazione delle specificità, legate al turismo, alla cultura, all’agricoltura e ai prodotti tipici, ambiti che possono consentire di vedere il parco non più solo come un vincolo, ma come una reale opportunità di sviluppo.

Il sistema di area vasta consentirà inoltre di fare emergere le eccellenze e renderle patrimonio comune, migliorando lo scambio di esperienze, anche per velocizzare procedure e procedimenti amministrativi.

Ogni macro-area avrà un Ente gestore delle Macroaree per i parchi e la biodiversità, a cui partecipano i Comuni il cui territorio è incluso nel perimetro di un parco, anche solo parzialmente, e le Province interessate da parchi, riserve o da siti della “Rete Natura 2000’.

Gli organi di governo dell’Ente di gestione sono le comunità del parco, dove sono rappresentati i comuni il cui territorio è interessato dall’area protetta, il comitato esecutivo, dove siedono i rappresentanti individuati dalle comunità del Parco, oltre ai presidenti delle Province o loro assessori delegati, e il presidente.

Organi propositivi e consultivi dell’ente sono le consulte del parco e il comitato per la promozione della macro-area.

Per supportare la valorizzazione dei territori e lo sviluppo dei sistemi turistici e dei prodotti tipici, saranno resi obbligatori gli accordi agro-ambientali, per consentire anche agli agricoltori di vivere il territorio del parco.La riforma entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2012, ma le competenze saranno trasferite con un processo graduale, nell’arco dei mesi successivi.

In Emilia-Romagna sono oltre 350 mila gli ettari di territorio protetti, circa il 15% della superficie della regione. Sono 17 i parchi (2 nazionali, 14 regionali, uno interregionale), 16 le riserve naturali, 3 i paesaggi naturali e seminaturali protetti, 33 le aree di riequilibrio ecologico, a cui si aggiungono i 153 siti della Rete Natura 2000 che coincidono per circa il 50% con i territori delle aree protette.

Le cinque macro-aree individuate sono:

“Emilia Occidentale”: superficie protetta 13,7%, che comprende: 5 parchi regionali, 4 riserve naturali, 37 siti di rete natura, 3 province (Pc, Pr, Re), 24 Comuni.

“Emilia Centrale”: superficie protetta 10,7%, che comprende: 2 parchi regionali, 5 riserve naturali, 33 siti di rete natura, un paesaggio protetto, 3 Province (Pr, Re, Mo), 10 Comuni.

“Emilia Orientale”: superficie protetta 11,1%, che comprende: una riserva naturale, 23 siti di rete natura, 2 Province (Mo, Bo), 12 Comuni.

“Delta del Po”: superficie protetta 20,8%, che comprende: un parco regionale, 2 riserve naturali; 33 siti di rete natura; un paesaggio protetto, 3 Province (Fe, Ra, Bo), 9 Comuni.

“Romagna”: superficie protetta 7,2%, che comprende: un parco regionale, 3 riserve naturali; 25 siti di rete natura, un paesaggio protetto, 4 province (Bo, Fe, Ra, Rn), 6 Comuni.