Avevano in appalto la manutenzione dei macchinari di un’azienda d’imballaggio: durante la settimana facevano il loro lavoro, nei weekend alleggerivano il magazzino aziendale. In pochi mesi, secondo i carabinieri di Montecchio Emilia, avrebbero razziato circa 30 tonnellate di rame per un controvalore di circa 200.000 euro. Con l’accusa di furto aggravato e continuato, denunciati alla Procura di Reggio Emilia due artigiani di 34 e 25 anni, entrambi abitanti a Cadelbosco Sopra. Nei guai con l’accusa di ricettazione e’ finito anche un rottamaio di 32 anni di Reggio Emilia.

L’origine dei fatti a metà dicembre quando l’azienda, a seguito di una verifica di corrispondenza tra il rame contabilmente registrato nel sistema gestionale e la giacenza in magazzino, si è accorta di una differenza quantificata in circa 30.000 Kg in difetto. E’ stato accertato che il rame mancante non era quello utilizzato all’inizio del processo produttivo ma lo scarto di lavorazione, collocato in fusti da circa 500 Kg l’uno poi stoccati in magazzino da dove sono stati sottratti. E così è partita la denuncia. Dall’esame delle registrazioni della videosorveglianza sono stati constatati, nel fine settimana, alcuni movimenti sospetti dei due artigiani manutentori presso l’azienda. Sono risultati gli unici responsabili degli ammanchi: in poco più di due mesi erano riusciti a sottrarre circa 30 tonnellate di scarti di rame di prima scelta (prezzo al mercato 6-7 euro al chilo) che poi hanno rivenduto a compiacenti rottamai al prezzo di 2-3 euro al chilo. I militari sono risaliti ad uno dei “clienti”, il rottamaio reggiano denunciato per ricettazione. Ora si cercano gli altri.