È stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo della Inalca, azienda di Castelvetro che occupa circa 700 addetti tra operai e impiegati e fa parte del gruppo Cremonini, leader in Italia nella macellazione e trasformazione della carne bovina. Ne danno notizia i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Modena, che esprimono soddisfazione e annunciano per il 10 gennaio un referendum tra i lavoratori, chiamati ad approvare il nuovo contratto. «Il salario variabile dell’Inalca sarà legato all’incremento dei volumi produttivi, alla qualità e alla partecipazione dei lavoratori – spiega Daniele Donnarumma, della segreteria provinciale Fai-Cisl di Modena – Se saranno raggiunti pienamente gli obiettivi, il premio di risultato ammonterà nel triennio a 1.980 euro. Oltre agli aumenti salariali siamo riusciti a ottenere impegni sulla formazione dei lavoratori, un’indennità di professionalità tra il quarto e terzo livello, impegni sulla salute e sicurezza dei lavoratori, la riduzione da 36 mesi a 31 mesi del termine per la trasformazione dei contratti a termine, la concessione del part-time a fronte di problemi di salute del lavoratore e/o dei suoi familiari, impegni sul welfare aziendale attraverso convenzioni con asili nido della zona a favore dei dipendenti con maggiori difficoltà».

Donnarumma sottolinea che l’integrativo Inalca, partito con tre piattaforme separate e firmato unitariamente, arriva nonostante l’acuirsi della crisi a livello mondiale, a conferma che, attraverso un confronto costruttivo e senza pregiudiziali, si possono realizzare buoni accordi. «Con la firma dell’integrativo aziendale vogliamo rilanciare corrette relazioni industriali all’Inalca, superando una visione conflittuale che appartiene al passato, e – conclude il segretario della Fai-Cisl – assumerci maggiori responsabilità per migliorare le condizioni dei lavoratori».