(Labitalia) – Tenendo conto del deterioramento del clima di fiducia delle imprese emerso a partire dall’estate, ci si aspetta che l’economia dell’area euro “affronti una fase recessiva a partire dal quarto trimestre 2011”. E’ la previsione di Ifo, Insee e Istat. Il Pil dell’area dell’euro, rilevano Ifo, Isee e Istat, ha registrato nel terzo trimestre 2011 una crescita contenuta (0,1%): il rimbalzo tecnico di alcune componenti del Pil è stato in parte compensato dal rallentamento della domanda mondiale, dalla crescente incertezza dovuta al proseguimento della crisi del debito sovrano e dal processo di consolidamento fiscale in molti Stati membri. I consumi privati sono aumentati moderatamente, mentre gli investimenti sono leggermente diminuiti.Tenendo conto del deterioramento del clima di fiducia delle imprese emerso a partire dall’estate, quindi, ci si aspetta che l’economia dell’area affronti una fase recessiva a partire dal quarto trimestre 2011, per poi registrare un andamento stagnante nel secondo trimestre 2012. I consumi privati subiranno gli effetti negativi legati al processo di consolidamento fiscale e al deterioramento del mercato del lavoro.Inoltre, a causa della debolezza degli investimenti pubblici e del rinvio di molti progetti nel settore privato, gli investimenti totali mostreranno una contrazione. Sotto l’ipotesi che il prezzo del Brent nei prossimi trimestri oscilli attorno a 104 dollari al barile e che il tasso di cambio euro-dollaro fluttui attorno a 1,35, ci si aspetta che l’inflazione in giugno sia pari a 1,9%, in discesa dal 2,8% di dicembre 2011. Lo scenario previsivo è influenzato da diversi fattori di rischio al ribasso derivanti, in particolare, dalle possibili turbolenze nel mercato del debito sovrano.