(Adnkronos/Ign) – ”Al momento i dati ufficiali sono di 3 morti accertati e 14 feriti”. Lo ha detto a Rai News 24 il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, che sta seguendo da stanotte gli sviluppi dell’incidente che ha coinvolto la nave da crociera ‘Costa Concordia’, che si è incagliata nelle secche di Punta Gabbianara all’Isola del Giglio (Grosseto), per cause ancora da chiarire. Per tutta la notte i soccorritori avevano parlato di 6 morti. ”Non è escluso che ci siano dei dispersi – ha aggiunto il prefetto Linardi – Al momento i soccorritori stanno ispezionando la parte di nave sotto acqua, per appurare che non ci sia nessuno”. “Sull’eventuale inidoneità alle mansioni di soccorso del personale imbarcato sulla nave, dovrà intervenire l’autorità giudiziaria, fare delle verifiche per aprire eventualmente un’inchiesta” ha poi detto il prefetto a Sky Tg24. Alcuni passeggeri tratti in salvo hanno lamentato infatti inadeguatezze e grossi ritardi da parte dell’equipaggio della Costa Concordia durante le prime fasi di soccorso. Ci sono passeggeri che dicono di aver atteso anche un’ora e mezzo prima di essere imbarcati sulle scialuppe di salvataggio. La Capitaneria di Porto ha reso noto che è stata avviata un’inchiesta amministrativa sia sulle cause del naufragio, sia sul soccorso ai passeggeri da parte dell’equipaggio. Il comandante della nave viene interrogato negli uffici della Capitaneria di porto dell’Isola del Giglio.La nave doveva passare a 5 miglia dalla costa, secondo quanto prevedono le misure di sicurezza nel tratto interessato, invece, per motivi che dovranno essere appurati, sarebbe passata a solo 1 miglio dalla costa dell’isola toscana. La Costa Concordia ha urtato un gruppo di scogli chiamato ‘Le scole’ stando a quanto emerso in seguito a testimonianze raccolte tra il personale tecnico di bordo, e confermato da esperti. Intorno alle 21.30 la nave ha urtato gli scogli, uno dei quali – di notevoli dimensioni – è rimasto conficcato nello squarcio (lungo circa 70 metri) che si può osservare sulla carena della nave. Ancora da accertare se l’incagliamento sugli scogli sia stato provocato da errore umano o da una avaria tecnica. A bordo del natante, di bandiera italiana, di 290 metri di lunghezza, partito alle 19 da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretto a Savona, c’erano 4.229 persone (3.197 passeggeri e 1.032 di equipaggio). Quando la nave ha incominciato a imbarcare acqua, ai passeggeri sono stati fatti indossare i giubbotti salvagente e sono stati trasferiti sulle scialuppe di salvataggio. Sono iniziate scene di panico, molti passeggeri hanno temuto che il natante colasse a picco; qualcuno è caduto in acqua, altri forse vi si sono buttati. I superstiti sono stati portati a Porto Santo Stefano. Le persone sbarcate sono state accompagnate negli alberghi della provincia di Grosseto ma anche del vicino Lazio.Circa una ventina di persone che erano in punti della nave difficili da raggiungere, dove non era possibile arrivare con le motovedette, sono stati soccorsi da tre elicotteri della Guardia Costiera, della Marina Militare e dell’Aeronautica, che si sono alternati per recuperare dall’alto le persone a bordo. Uno ad uno i passeggeri sono stati imbragati e tirati su, poi sono stati trasportati a Grosseto. I soccorsi sono stati divisi in tre fasi: la prima con le scialuppe, poi con gli elicotteri, infine sono entrate in azione le motovedette della Guardia Costiera.Una sessantina di persone sono rimaste intrappolate sui ponti nella parte della nave non sommersa. Secondo quanto spiegato dai soccorritori, non sono riusciti a fuggire come gli altri sulle scialuppe perché ogni via di fuga era preclusa, e quindi sono rimasti sui ponti ad aspettare prima di essere salvati.Ora i soccorsi si stanno concentrando nella parte di nave sott’acqua, per accertare che non vi siano altri cadaveri. Tre squadre di sommozzatori della Guardia Costiera sono arrivate da Napoli, Genova e San Benedetto e si sono immerse per verificare che non ci siano ancora persone sott’acqua. E’ invece terminata l’ispezione della parte a secco della nave. “Arrivare negli ambienti bassi della nave crea dei problemi di sicurezza. Dovremo procedere in corda fissa. Ci vorrà qualche giorno” spiega all’Adnkronos il comandante provinciale dei vigili del fuoco Ennio Aquilino, che ha seguito le operazioni di soccorso.Comunque ”al momento le ricerche all’interno della nave non hanno dato alcun esito: non sono state individuate altre vittime e neppure persone in vita da soccorrere” sottolinea all’Adnkronos il capo ufficio stampa dei vigili del fuoco Luca Cari. La Costa Concordia è ripiegata sul mare, completamente poggiata sullo scoglio che l’ha sventrata.Sarebbe l’annegamento la causa della morte dei tre passeggeri. Le salme sono all’obitorio dell’ospedale di Orbetello. Ai feriti sono stati riscontrati traumi, fratture e assideramenti. C’era anche una donna incinta all’ottavo mese che è stata soccorsa. Due persone in gravi condizioni sono state trasportate in elicottero, una a Grosseto e una a Siena per trauma vertebrale, un’altra è in attesa di trasferimento sulla terraferma per un trauma facciale. A bordo della nave anche la giornalista dell’Adnkronos Patrizia Perilli. ”Sembrava di essere sul Titanic, non potevamo credere ai nostri occhi” racconta. ”Siamo scesi con grande difficoltà dalla nave – spiega – ci hanno fatto uscire dalla parte opposta a quella che stava affondando. La nave era troppo vicina alla costa, anche i residenti se ne sono accorti. Per questo dopo l’incidente sono arrivati subito in nostro soccorso”. “E’ una tragedia che sconvolge la nostra azienda – scrive in una nota stampa Costa Crociere – Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici”. “Le operazioni di evacuazione sono state effettuate prontamente, ma la posizione della nave, diventando più difficoltosa, ha complicato le operazioni di sbarco – sottolinea Costa Crociere – Al momento non è possibile definire le cause del problema occorso. L’azienda si sta adoperando con il massimo impegno per dare la massima assistenza”. Costa Concordia stava effettuando una crociera nel Mediterraneo partita da Civitavecchia con scali previsti a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma, Cagliari, Palermo. ”A bordo – precisa Costa Crociere – c’erano circa 1.000 passeggeri di nazionalità italiana, oltre 500 tedeschi, circa 160 francesi e 1.000 membri di equipaggio. Costa Crociere sta provvedendo al rientro a casa dei passeggeri”.Dopo l’incidente il Codacons ha avviato le pratiche ”per la preparazione di una class action contro la società di navigazione, volta a far ottenere ai passeggeri dell’imbarcazione il risarcimento per tutti i danni subiti”.