Siamo profondamente dispiaciuti per l’approssimazione e le inesattezze del comunicato delle Associazioni di categoria di Spilamberto. Se vogliamo un confronto si parta dalla correttezza, anche delle informazioni.

Dire che il 14.01.2012 le associazioni si sono “prontamente attivate” a fronte di una richiesta di riposizionamento del mercato partita il 16.11.2006, ci pare una affermazione contraddittoria e singolare.

L’Amministrazione Comunale di Spilamberto ha fatto cinque ipotesi che non erano comunque risolutive e su cui si è andato a ribadire che la discussione era aperta e le associazioni potevano fare proposte migliorative e correttive. La chiusura aprioristica ci sembra inadeguata e fuori dal tempo.

L’unica richiesta fatta da parte nostra è stata di riposizionare i banchi da viale Rimembranze a piazza Caduti Libertà ed alle vie del Centro Storico.

Questa richiesta, è motivata da una politica che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti dal 2005, anno in cui avviene l’acquisto della Rocca Rangoni: un evento straordinario che ha fatto del centro storico di Spilamberto uno dei più importanti della provincia di Modena e che ci ha portato ad un totale ripensamento del centro di Spilamberto in termini della sua valorizzazione come cuore del paese.

Riteniamo che lo spostamento non creerà nessun danno né agli ambulanti, né al commercio del centro storico in sede fissa che, al contrario, sarà avvantaggiato da una maggiore sinergia con il mercato settimanale.

La proposta è nata inoltre dalla volontà di creare meno difficoltà al traffico veicolare ora causate dalla chiusura di viale Rimembranze per ben oltre 9 ore (dalle 5,30 alle 15) e non 4 come dicono le associazioni.

Non e’ possibile poi secondo noi fare paragoni inopportuni e denigratori con il mercatino “‘800 e dintorni”. Si tratta di un mercato che si svolge otto volte l’anno e di domenica, quando è meno rilevante il problema del traffico di attraversamento. E’ un evento di forte richiamo per il paese grazie al quale, nelle giornate in cui si svolge, abbiamo ottenuto il titolo di “Città d’Arte”, potendo così tenere i negozi aperti a beneficio del commercio in sede fissa.

L’esperienza di “800 e dintorni” è molto positiva e con le Botteghe di Messer Filippo stiamo cercando di definire proposte innovative rispetto all’evento.

Siamo d’accordo sulla regolamentazione di questi mercati e, come dimostrato dalla lettera di proposte inviata alla Regione Emilia-Romagna il 27.09.2008, noi non ci siamo mai tirati indietro.

Infine, sulla viabilità del centro storico e sulla necessità di spostare il traffico di attraversamento verso le strade di ingresso del paese e quindi anche viale Rimembranze, avevamo presentato già nel 2006 alle Associazioni le nostre proposte. Dunque questo non c’entra con la scelta sul mercato: anche in questo caso la chiusura è avvenuta tre mesi fa mentre del mercato si parla da cinque anni.

Vorremmo poi specificare che lo spostamento in viale Rimembranze è avvenuta a settembre 2003, per una serie di lavori che erano necessari alla piazza, quindi si tratta di riportare il mercato in centro storico dove è sempre stato.

Ci pare quanto mai offensivo dire che l’Amministrazione “usa” a proprio piacimento i mercati ambulanti, vista la nostra sensibilità nei confronti dei mercati che si svolgono sul nostro territorio come anche Biospilla e il mercato degli animali di bassa corte.

La nostra intenzione è comunque quella di incontrare le associazioni di categoria nei prossimi giorni, per ribadire le ragioni delle nostre scelte, che non possono essere paragonate a quelle della precedente amministrazione, essendo il contesto completamente cambiato. Non capire l’importanza dell’acquisto della Rocca Rangoni che ha rimesso in discussione tutte le politiche relative al Centro Storico e al suo assetto ci pare sinceramente assurdo.

(L’Amministrazione Comunale)