Il Presidente del Gruppo UDC, Mauro Sorbi, presenterà lunedì in Consiglio Provinciale una question time per conoscere quali siano gli orientamenti che Provincia in concerto con i Comuni intendono seguire per ovviare alle problematiche che l’introduzione dell’IMU produrrà sull’intera filiera agricola bolognese, che rappresenta, da sempre, una protagonista dell’economia del nostro territorio.

L’impatto che il new deal inaugurato dal premier Monti produrrà su questo settore, è allarmante: dai primi calcoli effettuati dalle associazioni di categoria, gli aumenti supererebbero il 300 per cento delle imposte pagate fino ad ora.

Questo fulmine colpisce un settore che sta attraversando un periodo fosco, dovuto sia alla crisi economica mondiale, ma anche ad una non sempre corretta politica agricola comunitaria.

Infatti:

– la manovra per il risanamento dei conti pubblici ha anticipato l’entrata in vigore dell’Imu,

Imposta municipale unica, che secondo il decreto sul federalismo fiscale doveva fare la sua comparsa nel 2014, e la si applicherà anche a prime case e immobili rurali;

– l’introduzione della nuova tassa immobiliare graverà anche sui fabbricati rurali, rischiando quindi di pesare e non poco sulle imprese operanti nell’agriturismo;

– l’Imu sarà applicata non solo sui terreni agricoli, ma anche su tutti i fabbricati rurali, finora esenti (stalle, cantine, fienili, cascine, fino alle rimesse agricole per trattori ed attrezzature);

Gli amministratori locali non dimentichino che:

– l’agricoltura rappresenta un fattore chiave dello sviluppo della nostra regione, la cui importanza va ben oltre la percentuale del PIL: in termini di approvvigionamento alimentare, di presidio del territorio e difesa del suolo, di immagine produttiva e paesaggistica della nostra regione nel mondo;

– l’Imu applicata indiscriminatamente a tutti gli immobili (terreni e fabbricati) è iniqua ed inaccettabile, perché non riconosce la ruralità dei beni strumentali indispensabili al servizio e per lo svolgimento dell’attività agricola;

– sui terreni agricoli l’imposizione sale sensibilmente perchè il moltiplicatore passa dall’attuale 75 a 120 e perchè l’aliquota è fissata al 0,76% contro il precedente 0,4%;

– questa gravosa tassa andrà a pesare sulle tasche degli agricoltori con aumenti percentuali ben più alti di chi detiene terreni per fini speculativi.

Da queste premessa la richiesta del consigliere casiniano, affinchè la sensibilità politica locale si faccia carico di interpretare la “ratio” della nuova imposta, adattandole al meglio alla realtà locale.

(Mauro Sorbi, Consigliere Provinciale Presidente Gruppo UDC)