Sono 800 gli studenti coinvolti lo scorso anno nelle attività di prevenzione primaria delle dipendenze patologiche e una quindicina le iniziative realizzate dal Comune di Modena nel campo della prevenzione, attraverso queste azioni sono state anche contattate 437 persone a rischio. Lo ha detto oggi in Consiglio comunale l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo all’interrogazione con cui Stefano Barberini della Lega nord ha chiesto cosa stia facendo il Comune in materia di prevenzione dell’uso di droghe.

“L’Amministrazione – ha spiegato l’assessore – mette in campo azioni per dare maggiori strumenti alle famiglie per poter svolgere al meglio le capacità genitoriali, oltre che azioni mirate di prevenzione attraverso una rete, che vede come attori associazioni, Servizio psicologico e Sert dell’Azienda Usl, autonomie scolastiche e servizio sociale, che svolgono la propria attività sia all’interno delle scuole che in luoghi informali della città”.

Il consigliere Sandro Bellei del Pdl ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza per sottoporre all’attenzione dell’Aula “gli episodi di lotte tra spacciatori che si sono verificati ultimamente in città in alcune aree; in queste zone – ha detto – ampiamente segnalate e conosciute, vorrei vedere le forze dell’ordine presenti se non 24 ore al giorno, almeno nelle fasce orarie più a rischio”.

L’interrogante Stefano Barberini ha invece sottolineato come di prevenzione si parli molto, ma si faccia ancora troppo poco “nelle scuole, nei locali d’intrattenimento e soprattutto nell’educare i genitori, mentre spesso basterebbe poco per capire che il figlio fa uso di droghe, anche solo notando certe stranezze comportamentali. L’uso della droghe è cambiato, è per esempio aumentato in modo esponenziale il consumo di cocaina – ha osservato – eppure sento molta ignoranza in materia, anche nelle palestre l’informazione è carente. Non dico che il Comune non stia facendo nulla, ma sicuramente fa troppo poco. Bisognerebbe destinare più risorse economiche alla prevenzione” .

In conclusione, l’assessore Maletti ha concordato che le droghe utilizzate negli ultimi anni sono cambiate, come i consumatori, i luoghi e i segni attraverso cui riconoscere chi ne fa uso. “Ecco perché sono stati fatti corsi per genitori e insegnanti che li rendano capaci di riconoscere meglio questi segnali”, ha detto annunciando anche che a breve partirà nelle palestre un progetto regionale triennale sull’uso delle sostanze dopanti. “Credo – ha concluso Maletti – che nel nostro territorio si sia fatto tanto e tenere monitorate le azioni svolte aiuta a migliorarle”.