Le indagini condotte dai Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, in merito alla identificazione del borseggiatore “seriale” che colpiva in paese impossessandosi dei portafogli lasciati incustoditi nelle autovetture in sosta per poi utilizzare, qualora presente, il bancomat per effettuare indebiti prelievi, hanno consentito di individuare l’autore dei reati in un pregiudicato di Poviglio ora tratto in arresto dai Carabinieri. Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste della Dott.ssa Stefania Pigozzi, Sostituto presso la Procura reggiana, che ha condiviso con le risultanze investigative dei Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, ha emesso un provvedimento restrittivo di natura cautelare in carcere che ieri è stato eseguito dai militari di Sant’Ilario. In manette, con le accuse di furto aggravato e indebito utilizzo di bancomat, è finito M.T., 27enne nato a Reggio Emilia e residente a Poviglio, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.

Secondo le risultanze investigative dei Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, sarebbe stati lui il pomeriggio del 16 novembre a forzare la serratura della portiera di una Fiat Panda asportando un portafoglio contenente 200 euro in contanti, documenti vari ed il bancomat che ha utilizzato cercando senza successo di fare un prelievo. Sempre lui, inoltre, sarebbe stato l’autore del furto di un portafoglio asportato il pomeriggio del 21 novembre successivo da altra autovettura per poi utilizzare, questa volta con successo, il bancomat della derubata riuscendo a sottrarre 250 euro in contanti. Dopo aver analizzato le analogie tra i due furti, i Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza in assenza di testimonianze dirette, hanno indirizzato le loro attenzioni investigative presso gli istituti bancari dove, subito dopo il furto, sono stati prelevati i soldi appurando la presenza in quegli sportelli di un sistema video a circuito chiuso che riprende le persone mentre prelevano danaro. Un importante intuito investigativo che ha dato la giusta svolta alle indagini: il filmato visionato dai militari nell’orario degli indebiti prelievi (quello tentato del primo furto e quello riuscito del secondo ndr) ritraeva l’effigie dell’odierno indagato immediatamente riconosciuto dai militari, per i suoi precedenti di polizia. In questo caso, come sovente capita, la fedina penale sporca ha giocato a sfavore del ladruncolo, cosa praticamente impossibile se l’uomo fosse stato un perfetto sconosciuto, in quanto dall’esame dei filmati lo stesso è stato immediatamente riconosciuto dai Carabinieri.

Le indagini proseguono ora su due fronti: da una parte accertare la responsabilità del giovane in analoghi colpi commessi a Sant’Ilario d’Enza e dall’altra verificare l’eventuale compartecipazione ai colpi di altri malviventi.