Centinaia di mucche, ovini e polli morti o feriti sotto le stalle crollate per il peso delle neve, decine di pesci a pancia all’aria ibernati nei canali, volpi, lupi, lepri e caprioli affamati che scendono dalle montagne fino ai centri abitati in cerca di cibo e uccelli che rischiano di morire in citta’ per fame o congelamento. E’ l’emergenza faunistica che accompagna l’ondata di gelo e neve che imperversa da quasi due settimane in Emilia Romagna.

Dagli animali selvatici agli allevamenti, la situazione e’ critica. Nella sola Valmarecchia, in provincia di Rimini, si contano decine di capannoni crollati e centinaia di capi rimasti schiacciati.

Nella zona di Mercato Saraceno e’ crollato un capannone con 21 mila polli dentro.

La neve che e’ continuata a cadere anche questo fine settimana, raggiungendo i 3 metri in Appennino, sta ostacolando le operazioni di soccorso degli animali rimasti privi di ricovero, e quelli che si salvano dai crolli rischiano ora di morire di fame e di sete.

Il trasporto dei mangimi, infatti, e’ quasi impossibile, mentre il ghiaccio ha mandato in tilt i sistemi automatici di rifornimento d’acqua. Anche il latte gia’ munto resta bloccato nelle fattorie. Agli allevatori non resta che abbeverare centinaia di capi manualmente. Per salvare gli animali in pericolo, sono intervenuti il Corpo Forestale e la Protezione Civile, ma c’e’ ancora necessita’ di soccorsi.

Non va affatto meglio per la fauna selvatica, stremata da 15 giorni di precipitazioni e temperature molto sotto lo zero. Per cercare di salvare gli animali in pericolo e’ dovuto intervenire l’uomo. A Rimini, infatti, parte delle guardie ecologiche volontarie della Provincia sta lavorando in questi giorni per portare mangime agli animali che vivono nei boschi dell’entroterra, ormai impossibilitati a procacciarsi autonomamente il cibo. Il problema principale e’ quello degli ungulati, caprioli in particolare, ma anche lepri e volatili sono in difficolta’.

L’emergenza e’ acuita dai problemi di accesso nelle zone abitate da questi esemplari. Per questo motivo 4 guardie volontarie si sono inoltrate a piedi, muovendosi con il supporto di ciaspole, per portare foraggio agli animali soprattutto nei boschi dei Comuni di Gemmano e Torriana. Tanti anche gli animali che hanno perso l’orientamento e che vengono soccorsi lunghe le strade dove arrivano i mezzi spazzaneve e spargisale.

Per quanto riguarda i volatili ‘allarme riguarda in particolare aironi e rapaci, senza contare i pettirossi, o merli, i fringuelli.

Per loro si e’ mossa la Lipu con interventi di recupero e ricovero nei centri di Ferrara e Reggio Emilia. A Bologna i volontari Lipu hanno soccorso in centro citta’ beccacce e quaglie in difficolta’. Molte anche le segnalazioni per allocchi e gufi semi-ibernati. L’invito, partito ormai da giorni, e’ a lasciare sul davanzale qualche briciola per i passerotti affamati, meglio ancora se si hanno granaglie e semi da offrire loro.

Qualche problema si riscontra anche nelle strutture di ricovero urbani come i canili e i gattili. Intanto, venerdi’ a Maiano, frazione di Sant’Agata Feltria, nel riminese, anziano e’ stato attaccato da due cani randagi.

“Con questa neve per tutti gli animali e’ piu’ difficile trovare da mangiare e anche i cani randagi ovviamente non trovano piu’ modo di alimentarsi nei rifiuti, coperti di neve, o cacciando le loro prede” spiega il presidente di Legambiente Emilia Romagna Lorenzo Frattini, precisando che pero’ “i cani non mangiano gli uomini e non c’e’ motivo di fare allarmismi”.

Se la caveranno egregiamente, invece, i 100 Siberian Husky impegnati fino al 15 febbraio nella quinta Traversata appenninica con i cani da slitta, intitolata ‘Balla coi lupi’, in corso sull’Appenninio reggiano e parmense.