«Le banche non facciano come quei tali che ti offrono un ombrello quando c’è il sole, ma te lo tolgono appena comincia a piovere». Usa una metafora il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco, per lanciare un appello alle banche affinché sostengano l’economia locale, a partire dalle piccole e medie imprese. «Le nostre cooperative sono preoccupate per gli effetti che potrebbero prodursi dall’attuazione delle misure richieste dall’Eba (European banking authority), che prevedono una rapida e consistente ricapitalizzazione delle banche europee, in particolare di quelle italiane – spiega De Vinco – Le richieste Eba, che si sovrappongono al processo di ricapitalizzazione già in corso per effetto delle norme previste dall’accordo Basilea 3, rischiano di peggiorare l’accesso al credito per le imprese». Il presidente di Confcooperative Modena ricorda che dal 1° gennaio 2012 per il credito alle imprese le banche italiane devono segnalare gli sconfinamenti dopo tre mesi, e non più sei, con conseguenze intuibili in termini di stretta del credito. «Prima di “chiudere i rubinetti”, chiediamo alle banche di esaminare tempestivamente le posizioni delle imprese. Dobbiamo riscoprire il valore della reputazione dell’imprenditore e dell’azienda tra gli elementi da far pesare per la concessione di un fido o un prestito – dichiara De Vinco – Ferma restando la piena autonomia delle banche nella valutazione del merito creditizio delle imprese, l’esame serve a valutare le effettive necessità finanziarie delle imprese e il rapporto tra le linee accordate e gli utilizzi, nonché a evidenziare gli sconfinamenti sopra la soglia di rilevanza, focalizzando l’attenzione sull’entità e la durata dei medesimi. Si possono studiare anche soluzioni personalizzate per il rientro dagli sconfinamenti, magari ricorrendo a forme tecniche di finanziamento sostitutive». Il tema è stato sollevato in occasione della recente assemblea congressuale di Confcooperative Modena, durante la quale numerose voci hanno denunciato gli effetti prodotti da un sistema che si alimenta di danaro a basso costo dalla Bce, ma poi lo trattiene nella capitalizzazione e non lo rende disponibile per le imprese, sollevando anche elementi di eticità, come dichiarato anche dal presidente della Provincia, Emilio Sabattini. Oggi il tema è tanto più attuale in quanto le imprese fanno i conti tutti i giorni con i ritardi di pagamento dei clienti, a cominciare dalla pubblica amministrazione. Un problema che le cooperative, soprattutto quelle di lavoro e sociali, conoscono bene. Ecco perché Confcooperative Modena sollecita il sostegno degli istituti di credito anche attraverso l’intervento dei Consorzi Fidi. «Banche e imprese hanno bisogno le une delle altre per superare insieme una crisi che è soprattutto di fiducia. Le banche devono vincere le incertezze e – conclude De Vinco – accettare la sfida della ripresa non come spettatori, ma come giocatori».