“Per quanto mi riguarda l’Arte è un volo verso la spiritualità……”. “Gli occhi vedono quello che il cuore sente”: sono le parole ricche di senso di Mario Pavesi, lo scultore e pittore protagonista della mostra INTERIORI EQUILIBRI che si inaugura sabato 3 marzo, alle ore 18.00 ai Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia.

Promossa dal Comune di Reggio Emilia – Assessorato Cultura e Università – Musei Civici con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia e il sostegno di Sintofarm, Unieco, RFC Rettifica Corghi s.r.l, MINI-MEC, fbn, Nuova Loschi s.r.l, la mostra presenta un centinaio di opere dell’ultimo decennio dello scultore e pittore Mario Pavesi, maestro di un’arte capace di coniugare tradizione e modernità, attraverso il confronto con i capolavori della storia dell’arte e l’attualità con tutte le sue contraddizioni e lacerazioni.

La scultura è la disciplina in cui Pavesi più si è più impegnato negli ultimi tempi, privilegiando una materia nobile e classica come il bronzo per realizzare, con grande sapienza tecnica, opere che dialogano con lo spazio nella continua ricerca di un equilibrio da definire e arrivano a rendere materica la spiritualità, intrattenendo un colloquio con i maestri del passato e un dialogo incessante con quella straordinaria espressione della natura che è il corpo. Queste opere rifiutano esplicitamente di essere ridotte a decorazione, ma raccontano in tanta apparente esplosione di forza, di una sofferenza che accomuna animali e uomini; un male di vivere che li corrode dall’interno, li deforma, li frammenta, mutilandoli con scarni moncherini e vuote concavità bronzee.

Tratto distintivo inoltre la vocazione alla monumentalità: anche la scultura più piccola racchiude sempre in sé, energia pulsante, pronta ad espandersi in una forma di ampi volumi.

INTERIORI EQUILIBRI Mario Pavesi Scultura e pittura è accompagnata da un catalogo (a cura di Massimo Marchetto e Adrio Vezzani, edito da Kaiti expansion srl) che presenta l’intervento del direttore dei Musei Civici Elisabetta Farioli, i saggi dei critici Giuseppe Berti, Umberto Nobili, Marzio Dall’Acqua e un ricco apparato iconografico.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo (allestito da Maurizio Zamboni e Alessandro Molesini – Zamboni associati architettura) parte dal cortile dei chiostri con due grandi sculture: ‘Equilibrio’, una potente figura maschile, centro simbolico e propulsivo della mostra e ‘Solidarietà’. “Ho pensato parecchie volte come potevo rappresentare le difficoltà dell’uomo moderno. Nel primo bozzetto che feci la scultura era completa. Aveva la testa, l’altro braccio, il piede. Poi guardandola mi dava l’impressione quasi di un ginnasta, che non era quello che volevo. Volevo qualcosa che veramente accentuasse questa grande difficoltà a rimanere in equilibrio, per cui ho tolto quanto più potevo come punto di appoggio. L’opera è nata come metafora della difficoltà delle nuove generazioni a rimanere in equilibrio” dichiara lo scultore Mario Pavesi.

La mostra prosegue nelle antiche sale dei Chiostri con un’ampia selezione di sculture, dipinti e disegni: opere alcune note, altre esposte per la prima volta, collocate in spazi separati e distinti. Sono innanzitutto le sculture, ricche di molteplici rimandi, a esaltare le caratteristiche dell’arte di Pavesi, in particolare l’energia dinamica, il dominio della materia informe nella costante ricerca di un linguaggio personale, legato alla persistenza della figurazione e al contempo impegnato in più complesse e quasi astratte dinamiche di equilibri e tensioni spaziali.

Le patine diverse utilizzate per le opere scultoree, in un variare di timbri, di toni e di accordi cromatici, regalano al bronzo un ampio spettro di colori e di luci, ma anche l’illusione di presentarsi all’occhio come pietra dura o marmo o quarzo, o altro ancora.

Pavesi ha un grande e vivo senso del colore come è evidente anche nei numerosi dipinti esposti. In pittura l’artista non si esprime in rapporto alla figura umana ma, attraverso la libertà del gesto consapevole, memore della lezione di Mondrian e Kandinskij per la relazione tra il colore e gli stati emozionali, raggiunge una dimensione astratta e materica di esaltazione del colore che vibra alle variazioni della luce mostrando non la macchia informale, ma la struttura della superficie pittorica in tutti i suoi suoi spessori.

Il percorso della mostra ha inoltre una interessante appendice. Alle ore 17.00 la questura di Reggio Emilia, guidata dal questore dott. Domenico Savi, apre al pubblico la Sala Passaporti in via Dante Alighieri n. 9 (angolo via Caduti per Servizio) per ospitare l’esposizione collettiva Epidermica degli allievi di Pavesi. In mostra i lavori realizzati da una trentina di appassionati, dai quindicenni agli ottantenni, che seguono con assiduità i corsi comunali di scultura e pittura che Pavesi tiene a San Bernardino di Novellara da oltre 17 anni.

Incontri

Durante l’esposizione, ogni sabato per tutto il mese di marzo, dalle ore 17, avranno luogo nella suggestiva cornice dei Chiostri anche incontri d’arte, cultura, danza, poesia.

Il neurochirurgo Marco Ruini, direttore scientifico della rivista di neuroscienza Anemos, il 10 marzo interverrà su Creatività e arte tra evoluzione e cultura; il 17 marzo per Scolpire il corpo potenza e dominio del corpo nell’arte del ballo andrà in scena il balletto di Rahel Righi, il 24 marzo Mario Pavesi parlerà del suo fare artistico. Infine il 31 marzo sarà la volta di un incontro dedicato alla poetica di Sergio Lusetti a cura di Roberta Bedogni e Maria Pellini.

Tutte le domeniche infine Mario Pavesi sarà a disposizione del pubblico e di tutti coloro che lo vorranno incontrare e conoscere.