L’Assessore provinciale Mirko Tutino e gli assessori alla cultura della provincia di Reggio Emilia scrivono all’Assessore regionale Massimo Mezzetti e al Presidente Vasco Errani. Nella lettera si contestano i tagli occorsi alla L.R. 18 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” che finanzia i principlali servizi culturali sul territorio.

Gli assessori alla cultura dei Comuni e della Provincia alla Regione: no al taglio alle biblioteche ed ai musei

L’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna il 23 febbraio 2012 ha comunicato che i finanziamenti dedicati alla Legge Regionale 18 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” per l’anno 2012 hanno subito un ulteriore taglio.

Dopo i tagli del 50% delle risorse compiuti nel 2011, per i quali era stato previsto un impegno della Giunta Regionale (che mai ha avuto seguito) a reperire risorse integrative in corso d’anno, sul 2012 dobbiamo constatare un’ulteriore decurtazione dell’ordine del 60%, arrivando quindi ad una riduzione di 4/5 rispetto allo stanziamento del 2010.

Dai 2 milioni di euro del 2010 erogati alle Province per la gestione dei piani bibliotecari, si passa a 400.000 euro nel 2012 per tutte le Province dell’Emilia Romagna. Per la nostra Provincia si passa quindi dagli oltre 100.000 € del 2010 a poco più di 20.000 € per il sostegno di tutte le biblioteche del territorio e dei relativi servizi e nella stessa proporzione sono tagliati gli interventi diretti dell’IBC sul territorio.

Questo avviene mentre le leggi regionali in materia di spettacolo (LLRR 13 e 37) non hanno avuto nessuna riduzione nel triennio in oggetto (2010-2012). Inoltre, per il triennio 2012-2014 la Provincia ed i Comuni reggiani hanno ridotto le risorse destinate agli eventi ed incrementato la partecipazione alla gestione dei servizi bibliotecari e digitali di sistema.

La Provincia e i Comuni della provincia di Reggio Emilia non condividono l’impostazione data dalla Giunta Regionale e ritengono che a fronte di una riduzione pesantissima delle risorse a disposizione si debbano operare scelte non indiscriminate ma selettive, in grado di mantenere comunque un buon livello di attività e servizi culturali sul territorio.

Molte volte la politica culturale è interpretata come l’attività che promuove l’immagine e non come attività di lungo periodo che sedimenta nel tessuto sociale valori e ricchezze.

L’ingresso in Europa e la necessità di confrontarci quindi con una realtà più grande e articolata impongono alcune riflessioni.

Il livello culturale degli italiani è tra gli ultimi in Europa, almeno a giudicare dalle statistiche sulla lettura e sulla scolarità. Lo sviluppo di una società dal punto di vista della civiltà ma anche economico non può più prescindere da un alto tasso culturale dei suoi cittadini.

Le veloci e profonde trasformazioni tecnologiche (ma non solo) di questi anni impongono alla nostra società e ai singoli cittadini il possesso di una capacità di lettura, analisi e progettualità, di quanto avviene nella politica e nell’economia, molto più forti che in passato.

E’ assolutamente indispensabile che i servizi culturali (la scuola, le biblioteche e in generale tutti i servizi pubblici che garantiscano un accesso a forme di conoscenza e approfondimento) operino quel salto di qualità che ci consenta di colmare il divario con i medesimi servizi degli altri paesi. Vorremmo venissero reperite nuove risorse per finanziare le biblioteche ed i musei (legge 18/2000), ma qualora si volesse operare a “saldi invariati” crediamo si debbano mettere in discussione le risorse destinate alle leggi riguardanti lo spettacolo e gli eventi.

Proponiamo solo un piccolo approfondimento per quanto riguarda le biblioteche: oggi, pur in condizioni di grande difficoltà per la mancanza di risorse, più di 100.000 cittadini reggiani frequentano abitualmente le biblioteche della provincia di Reggio Emilia.

Vengono presi a prestito oggi nelle biblioteche più di 1.500.000 volumi con un risparmio teorico ma non troppo di oltre 8.000.000 di euro per i cittadini reggiani che possono prendere libri a prestito invece che acquistarli.

E questo è solo un dato economico relativo unicamente al servizio di prestito.

Le biblioteche, così come gli altri servizi culturali, fanno molto di più: oltre 100.000 accessi a internet, più di 500.000 transazioni informative, corsi di alfabetizzazione informatica e utilizzo di internet, consultazione di riviste ed enciclopedie, conservazione e accesso all’informazione locale, attività promozionali della lettura e del libro e da alcuni anni consentono l’accesso all’informazione digitale attraverso uno strumento straordinario quale MediaLibrary.

I tagli regionali mettono in discussione tutto questo prima ancora sul piano politico che finanziario: è evidente che la valutazione implicita in un taglio così drastico dei finanziamenti sottende un giudizio di “poco valore” per questi servizi.

Gli Assessori alla Cultura dei Comuni e della Provincia di Reggio Emilia, riunitisi il 7 marzo 2012, si dichiarano profondamente contrari a questa scelta della Regione e chiedono che sulla Legge Regionale 18 vengano ripristinati almeno i livelli di finanziamento previsti nel 2011.