Respinto l’emendamento che introduceva l’aliquota progressiva, nel rispetto della Costituzione. Il 93% dei più poveri pagherà per il 3% dei più ricchi. La precaria a 800 euro al mese con la stessa aliquota del miliardario. Numerose defezioni nella maggioranza, decisivo il non voto della Lega Nord Padania, che aveva appena presentato un ordine degl giorno per la progressività ma che penalizzava la classe media e regalava un milione di gettito alla Giunta.

Il primo anno in cui la legge nazionale consentiva di modificare l’aliquota per l’addizionale IRPEF e renderla progressiva è andato perso. La pervicace difesa della maggioranza delle aliquote fisse e la stampella della Lega Nord hanno lasciato la vergogna per cui una precaria a 800 euro netti al mese pagherà in proporzione al reddito quanto un miliardario.

Le numerose defezioni nella maggioranza (a favore Capelli, Valeria Montanari, Anceschi del PD e Nasuti di SEL, Riva Gruppo Misto che era cofirmatario dell’emendamento, astenuti D’Andrea e De Lucia del PD) testimoniano dell’imbarazzo per chi predica “la città delle persone” di fronte a questa palese ingiustizia fiscale, contraria all’articolo 53 della Costituzione.

Il voto favorevole di Eboli e Gualtieri del PDL testimoniano che si è trattata di una battaglia di buon senso.

A fare la differenza i leghisti, che hanno staccato la scheda, dopo aver proposto un ordine del giorno che, pur introducendo la progressività, massacrava la classe media e regalava un milione di euro di gettito in più da bilanciare con complicate acrobazie sull’IMU e su un taglio generalizzato ai Servizi comunali, anche scuola, asili, assistenza. Una proposta del tutto irricevibile cui Reggio 5 Stelle ha votato fieramente contro.

Un’occasione persa anche nella lotta all’evasione fiscale. Rinunciando a scaglioni con aliquota progressiva il Comune non potrà beneficiare appieno dei maggiori introiti sugli imponibili evasi. Infatti gli evasori, sia totali che parziali, si nascondono nelle fasce più basse di reddito (fino ai 55.000 euro), e in caso di controlli positivi entrano a far parte di scaglioni superiori. In quel caso, però, si ritrovano un’aliquota sempre dello 0,5%, risultando così di nuovo avvantaggiati.

Il ricarico sulle classe più abbienti sarebbe stato comunque molto basso: l’aliquota media per i redditti sopra i 75.000 euro sarebbe passata dallo 0,5% allo 0,64%, con una differenza molto inferiore a quella che vige per l’aliquota statale e regionale.

Il Comune non può aspettare che la gente diventi povera per offrire assistenza sociale: con il nostro emendamento si redistribuivano quasi 700.000 euro alle fasce più povere e alla classe media. Meglio lasciare qualche euro in tasca oggi che soccorrere i bisognosi domani.

Solitamente l’approvazione del Regolamento IRPEF richiedeva pochi minuti. Quest’anno una lunghissima discussione che non finisce oggi, ma arriverà almeno alle prossime elezioni nella nostra città. Avremmo preferito che fosse fatta giustizia, dando seguito ai tanti cittadini che ci hanno supportato in questa battaglia, e le forze politiche che hanno con noi elaborato l’emendamento (PDCI, Verdi, Rifondazione e RD).

(Matteo Olivieri, Consigliere Comunale Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it)