E’ andata male la trasferta delittuosa presso la cava della frazione Telarolo del comune di Castellarano, in quanto l’intervento dei carabinieri, oltre a mandare a monte l’assalto furtivo, ha permesso di bloccare uno dei due ladri con il complice che, seppur datosi alla fuga, potrebbe essere presto identificato. Questa in sintesi la premessa dei fatti che ha visto nella mattinata di ieri, 21 marzo, i Carabinieri della Stazione di Castellarano arrestare, con l’accusa di tentato furto aggravato, il 36enne A.M., originario di Crotone ed abitante a Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della procura reggiana. All’uomo i militari di hanno anche contestato i reati di possesso ingiustificati di strumenti atti allo scasso e la violazione alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale a cui era sottoposto.

L’origine dei fatti poco dopo le 10,30 quando, una pattuglia della Stazione di Castellarano, durante un servizio di controllo del territorio, è intervenuta presso la cava della frazione Telarolo del comune di Castellarano, dove era stata segnalata la presenza di alcune persone che stavano smontando del materiale. Giunti sul posto i miliari hanno notato un uomo che su una scala stava smontando un motore elettrico e che alla vista dei Carabinieriè sceso dandosi alla fuga nella parte retrostante della struttura.

Entrati nella cava attraverso la sbarra d’ingresso che presentava il lucchetto rotto, i militari si sono posti all’inseguimento dello sconosciuto e di altro individuo che nel frattempo è stato notato uscire dalla cabina idroelettrica e fuggire in direzione della campagna retrostante. Quest’ultimo è riuscito a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce, dopo avere oltrepassato il torrente Tresinaro, mentre il primo è stato invece raggiunto e fermato dai Carabinieri. Un primo sopralluogo ha permesso di accertare la presenza, davanti la porta di ingresso dei locali adibiti a centrale idroelettrica, di due grosse tronchesi e di un piede di porco, utilizzati per forzare la porta della centrale. In disponibilità di A.M., invece, è stata trovata una tronchese di piccole dimensioni.

All’interno del frantoio, alla presenza di un dipendente della ditta CCPL INERTI SpA, si è accertato che i due malviventi avevano già provveduto a smontare 3 motori elettrici che erano stati ammassati nelle immediate vicinanze di una carriola, per mezzo della quale sarebbero stati condotti all’esterno per essere trafugati. Il controllo eseguito all’interno della centrale idroelettrica ha consentito poi di verificare che i due avevano parzialmente smontato un quarto motore elettrico, di dimensioni più grandi e relativo ad una pompa idraulica, ai piedi del quale erano state rinvenute due chiavi inglesi ed un borsone di colore giallo contenente svariati utensili, tra cui chiavi inglesi, cacciaviti ecc., di diverse misure e grandezze, tutto sequestrato.

Dalle investigazioni si è appurato che l’uomo fermato dai Carabinieri aveva raggiunto la cava con un autocarro, rinvenuto poco lontano e sequestrato, mentre il complice era giunto con altra autovettura a bordo della quale poi si è dileguato, nonostante le ricerche immediatamente scattate nella zona. Alla luce della flagranza del reato di tentato furto aggravato, A.M. è stato quindi dichiarato in arresto e ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta nella persona del Sostituto D.ssa Stefania Pigozzi.