I settori del commercio dei pubblici esercizi, del turismo, dei servizi alla persona, contano sul territorio modenese oltre 20.000 imprese: una larga parte del tessuto economico locale. Piccole e medie attività imprenditoriali esposte attualmente, al pari delle altre, a quella che è sicuramente la più grave e profonda crisi economica conosciuta dal dopoguerra ad oggi. Imprese costrette giornalmente a misurarsi con difficoltà sempre maggiori e frequenti, ma che non rinunciano ugualmente ad andare avanti. Questo aspetto emerge con concretezza dall’Osservatorio Economico di Confesercenti Modena che monitora periodicamente oltre un migliaio di aziende attive sul nostro territorio, e che viene evidenziato anche da altri fattori, tra i quali, su tutti, l’innovazione: “Elemento fondamentale per avere successo, consolidare la propria posizione su un mercato duro e selettivo e guardare al futuro”.

Non sono pochi i casi di piccole imprese del terziario che sul territorio hanno saputo anticipare i tempi attivando progetti di cambiamento qualitativo e cogliendo in questi concrete opportunità per diversificare ed arricchire la propria offerta di prodotti e servizi. Si tratta di processi, frutto della cultura e dell’intuito caratteristici dell’imprenditore, ma sorti nella quasi totalità dei casi in una solitudine imprenditoriale che continua a caratterizzare ancora interi settori. Ragioni, che hanno indotto Confesercenti Modena ad analizzare e valorizzare questo fenomeno per leggerne gli elementi di trasferibilità tali da accompagnare nel percorso verso l’innovazione un più ampio numero di imprese.

Proprio partendo da questo obiettivo Confesercenti ha promosso, quale esperienza pilota, una collaborazione con Democenter ed Università di Modena e Reggio Emilia – Facoltà di Economia e Commercio Marco Biagi, tesa a analizzare e valorizzare tra le tante esperienze di innovazione, quelle che propongono i maggiori elementi di potenziale trasferibilità al fine di rafforzare la cultura dell’innovazione. L’esito di questa costruttiva collaborazione verrà illustrato nel convegno organizzato da Confesercenti e Democenter in collaborazione con Università di Modena e con il patrocinio della Camera di Commercio di Modena, che si terrà giovedì 29 marzo presso la sede dell’ente camerale modenese in via Ganaceto, 134, a partire dalle ore 16.00.

I promotori ritengono che il convegno rappresenti un momento fondamentale, o meglio il punto di partenza, per contribuire alla conoscenza/diffusione della cultura dell’innovazione nei servizi, nel commercio e nel turismo, ma che, dalla stessa analisi dei processi di innovazione, venga la sollecitazione a proseguire in un percorso originale, ma obbligato per sostenere questa parte importante del nostro tessuto economico modenese nelle strategie di contrasto alla crisi economica e al riposizionamento di mercato funzionale allo sviluppo di impresa. In primo luogo, costruendo un sistema stabile di relazioni tra le realtà imprenditoriali, dando vita al club delle imprese innovatrici preceduto dalla costituzione di un comitato tecnico scientifico. Due strumenti opportuni ed indispensabili per avviare fattivamente un processo teso alla crescita di opportunità in cui le imprese debbono poter svolgere un ruolo attivo e dinamico. Democenter e Unimore rappresentano i due soggetti principali dello start up e dell’attività di questo processo in quanto depositari di competenze e conoscenze adeguate.

“Una crisi epocale come quella che stiamo attraversando ed i cui sbocchi non sono ancora in un orizzonte percepito, impone ad una Associazione come la nostra di cercare vie nuove ed originali per immaginare e progettare un futuro per le nostre aziende – afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena – Mettere loro a disposizione gli strumenti adeguati per fare innovazione, consentirgli l’accesso alle conoscenze necessarie, trasferire le esperienze, costruire nuove opportunità di aggregazione di impresa, costituisce oggi un imperativo per ogni soggetto imprenditoriale del territorio modenese che abbia la consapevolezza dell’importanza che questi settori rivestono nel nostro tessuto economico. Auspichiamo dunque ci sia anche da parte di altri soggetti la volontà di partecipare attivamente e con convinzione a questo processo, volto a promuovere la cultura dell’innovazione”.