La facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è partner del programma di formazione e mobilità internazionale Atlantis che coinvolge quattro atenei, due europei e due statunitensi per uno scambio culturale e formativo di giovani che saranno gli educatori e gli insegnanti di domani.

Il programma, promosso dal Dipartimento per l’Educazione degli Stati Uniti e dalla Commissione Europea prevede per chi vi partecipa un anno di formazione con un semestre presso uno degli atenei partner dell’iniziativa. Gli studenti e docenti che hanno fatto tappa a Reggio Emilia, ospiti dell’Ateneo fino a domenica 25 marzo, sono giunti dall’Università di Valencia, Spagna, e da due atenei californiani la California State University Dominguez Hills e il Bakersfield College; mentre gli stessi atenei Usa stanno ospitando da fine gennaio scorso quattro studentesse Unimore che torneranno a fine giugno 2012.

“E’ particolarmente significativo che il primo programma transatlantico di mobilità di lunga durata dell’università si realizzi nella sede di Reggio Emilia, presso la Facoltà di Scienze della Formazione, e si basi sulle tematiche della multiculturalità e delle relazioni inclusive. Con questo progetto si vogliono fornire ai partecipanti conoscenze dei diversi sistemi educativi, con particolare riguardo al lavoro con i bambini con diverse abilità, differenti background culturali e linguistici. Al di là degli obiettivi formativi specifici per la preparazione dei futuri insegnanti ed educatori, il programma mira allo sviluppo di buone pratiche di cittadinanza solidale e di co-costruzione di pratiche inclusive e di attenzione all’alterità. La formazione delle nuove generazioni non può prescindere da un’educazione che si fa politica del rispetto e della responsabilità”.

Ad incontrarsi nella città del tricolore sono stati quindici ragazzi (sette statunitensi, quattro valenziani e quattro studenti Unimore) e sei docenti (tre statunitensi, uno spagnolo e due Unimore) , che hanno avuto l’occasione di confrontarsi, dialogare e partecipare ad incontri di formazione: molti altri, oltre ai partecipanti allo scambio, sono stati coinvolti attraverso seminari, workshop e videoconferenze. L’occasione è stata non di meno preziosa per gli studenti e i docenti che hanno avuto modo di visitare i luoghi della formazione per cui Reggio Emilia è internazionalmente nota.