Dall’aumento esponenziale del consumo di cocaina avuto riguardo ai giovani del paese ha preso spunto la pregevole attività investigativa condotta dai Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano che, partendo proprio da questo dato oggettivo e dalla discreta ma attenta vigilanza su alcuni cocainomani del paese, sono giunti all’arresto di due italiani ed un domenicano ai quali i Carabinieri hanno sequestrato due etti di cocaina.

Questa a grandi linee la premessa dei fatti che nella tarda serata dello scorso 26 marzo 2012 ha visto i carabinieri di Bagnolo in Piano arrestare con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti S. M. 34enne commerciante abitante a Cadelbosco Sopra, R. D. 44enne residente disoccupato residente a Reggio Emilia e il cittadino domenicano R.M.F.F. 40enne abitante a Reggio Emilia. L’origine dei fatti ieri quando l’attenzione dei carabinieri di Bagnolo in Piano si catalizzava su una Ford Fusion con a bordo tre persone (poi identificate nei sunnominati arrestati ndr) che giunta in Via Matteotti si parcheggiava sotto un condominio.

Dalla vettura scendeva un uomo che entrava nel condominio raggiungendo l’appartamento di un bagnolese, peraltro monitorato propri dai carabinieri del paese che quindi intervenivano bloccando sia i due rimasti in macchina che colui entrato nel condominio. In disponibilità di quest’ultimo (R.D. ndr) saltavano fuori oltre due etti di cocaina. Da Via Matteotti ala vicina caserma della Stazione di Bagnolo in Piano il passo e’ stato breve e dove nelle successive immediate risultanze investigative emergeva che i tre, d’accordo tra loro, si erano recati a Bagnolo in Piano per curare, in concorso, la cessione della partita di stupefacenti sequestrata ad un giovane del paese. Attività, quella condotta a domicilio non conclusasi per l’immediato intervento dei Carabinieri di Bagnolo in Piano che alla luce della flagranza di reato arrestavano i tre uomini ordine al reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito i tre venivano ristretti a disposizione della D.ssa valentina Salvi istituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta.