Grande successo per l’iniziativa svoltasi martedì sera in Municipio a Mirandola dedicata alle aziende giovani e che ha visto come ospiti Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre ed autore del volume ‘Tassati e mazziati” e Erio Luigi Munari presidente Promec servizi per l’estero della Camera di commercio di Modena. L’incontro si è aperto con il filmato delle aziende che hanno partecipato all’intervista e che hanno parlato della propria attività e, senza tono lamentoso, delle problematiche incontrate. I tratti comuni sono risultati: l’internazionalizzazione e la necessità di collegamenti tra mondo della scuola e lavoro; il clima interno e l’importanza di fare squadra, la necessità di crescere e di avere una Pubblica amministrazione che accompagni e dia servizi efficienti. Poi, la parola è passata a Bertolussi che ha evidenziato come in Italia non ci sia l’ambiente favorevole per gli imprenditori che, per esempio, pagano l’energia il 38.5% in più rispetto agli altri Paesi europei, i trasporti sono più cari ed è difficile avere credito dalle banche. Condizioni che spiegano perché l’Italia è al penultimo posto in Europa per capacità di attrarre investimenti stranieri. Per cambiare rotta, è intervenuto Munari, servre conoscenza, supporto istituzionale e concessione del credito alle imprese in vista anche di un futuro dove l’economia sta andando verso la terziarizzazione.

Un passaggio molto seguito è stato quello in cui Bortolussi ha sottolineato che le difficoltà del sistema Italia non si possono imputare all’elevata l’evasione che è un problema ma non il problema visto che gli italiani pagano più tasse e lo Stato pur ricevento più soldi non fornisce servizi adeguati. Come soluzione all’inefficienza amministrativa Bortolussi individua il federalismo perché è efficiente (i Paesi federalisti spendono per il funzionamento della macchina burocratica la metà rispetto agli Stati unitari), solidale e responsabilizza.

E sulle riforme che sta facendo il Governo, Bortolussi ha dichiarato <<Monti sta attuando bene i punti contenuti nella lettera inviata dalla BCE. Per quanto rigaurda le proteste relative alla proposta di modifica dell’artiocolo 18, ritengo eccessivo subordinare le sorti del Paese a questo articolo perché non è sostanziale, visto che i ricorsi per il reintegro nel posto di lavoro sono molto bassi>>.