Caro direttore

Vogliamo rendere pubbliche alcune nostre considerazioni sul tema dei quartieri a luci rosse quale soluzione, per la nostra città, al fenomeno della prostituzione e proporre una riflessione a chi pensa che questa possa essere la soluzione cardine al problema. Noi Democratiche, ribadendo che il fenomeno della prostituzione di strada non è da intendersi solo nel quadro dei problemi della sicurezza della città quanto piuttosto nel quadro dei diritti delle persone a non essere vittime della tratta e degli sfruttatori, vorremmo porre alcune domande ai sostenitori di un ipotetico luogo a Luci Rosse (La Bruciata)

1) La proposta, che viene ciclicamente suggerita agli organi di stampa per poi essere regolarmente smentita, non è forse frutto di idee trite e ritrite che considerano il problema solo dal punto di vista della sicurezza …..dei clienti??

2) A chi si vorrebbe far gestire il futuro quartiere a luci rosse? Agli sfruttatori? E come? Attraverso un bando del Comune?

Chiediamo scusa per l’ ironia ma ci aiuta a dire che noi Democratiche siamo dell’idea che la questione riguardi innanzitutto gli uomini che mascherano la loro ricerca di piacere a pagamento dietro la “libertà di prostituirsi” delle donne e ci mettiamo dalla parte delle vittime. Riteniamo che chiuderle in una zona franca, lontane dal controllo sociale da anni esercitato dalle associazioni e dalle forze dell’ordine, porterebbe solo ad un peggioramento delle loro condizioni. Sono la tratta e la schiavitù che per prime vanno perseguite con una lotta incisiva tra forze dell’ordine e cittadini. Poi si potranno affrontare anche tutte le altre incognite e soprattutto si potranno affrontare con chi si occupa di prostituzione da anni: le associazioni di volontariato e le associazioni femminili.

(Per la Conferenza delle Democratiche di Modena: Caterina Liotti, Daniela Depietri, Antonietta Vastola, Marisa Burchi)