“Ciò che vi apprestate a leggere rappresenta il riassunto dell’attività dell’Amministrazione comunale a due anni e mezzo dall’elezione mia e del gruppo consigliare “Marano. Solidarietà e progresso”. Dunque un bilancio di metà legislatura, un momento di verifica importante del lavoro fin qui svolto e del raggiungimento degli obiettivi previsti nel programma elettorale, sulla base del quale abbiamo ricevuto la fiducia del 68,3% dei cittadini.

Gli anni da allora trascorsi sono stati caratterizzati da un grande cambiamento che non esito a definire epocale. All’inizio di questa legislatura, nel giugno 2009, i segnali dell’inizio di una pesante crisi finanziaria erano già del tutto evidenti, ma non si sarebbe certo potuto immaginare quali effetti tale crisi avrebbe prodotto nel nostro Paese, soprattutto in ambito economico e sociale. E ciò mentre il governo Berlusconi, negando l’evidenza e perdendo tempo prezioso, sosteneva, tra una barzelletta ed una escort, che la situazione era sotto controllo e che i conti dell’Italia erano in sicurezza. Salvo poi emanare una serie di manovre drastiche che hanno gravato con ingenti tagli sui Comuni, ritenuti dei semplici centri di spesa, fingendo di ignorare che i loro bilanci garantiscono servizi essenziali per i cittadini. Solo nel 2011 si sono succedute ben 4 manovre: Dl 98/11, Dl 138/11, L. 183/11 (legge di stabilità), Dl 201/11 (Decreto Monti “Salva Italia”). Non è inutile ricordare, tra l’altro, che la spesa dei Comuni incide sulla spesa complessiva dello Stato per il 9%, mentre quella dell’Amministrazione statale per il 22% e che il debito complessivo di tutti gli 8.100 Comuni italiani pesa per il 2, 7% sull’intero debito nazionale. L’Amministrazione comunale di Marano ha dovuto, ovviamente, fare i conti con gli effetti prodotti sui propri bilanci dalla situazione nazionale, ma anche da alcuni significativi mutamenti del nostro specifico contesto economico e sociale. Mi riferisco principalmente a tre elementi: la crisi dell’edilizia, l’aumento della popolazione, l’ingresso nell’Unione Terre di Castelli.

La crisi dell’edilizia ha prodotto un vero e proprio crollo degli oneri di urbanizzazione che costituivano un’entrata importante per il bilancio comunale, sia per la parte corrente che per gli investimenti. La sfida non facile di questi anni è stata quella di affrancare i bilanci dagli oneri di urbanizzazione, una sfida che ha dato già risultati ma che deve ancora continuare.

L’aumento della popolazione è stato costante in questi anni. Il 31/12/2009 c’erano a Marano 1877 famiglie e 4588 abitanti, Il 31/12 /2011 le famiglie erano 1977 (100 in più!) con 4875 abitanti. I cittadini stranieri al 31/12/2011 erano 556, pari all’11,4% della popolazione. Nel 2011 sono nati 69 bambini, il numero più elevato da almeno vent’anni a questa parte. Di questi, 18 sono nati da genitori stranieri. Del resto l’incremento della popolazione infantile è ben testimoniato dalla necessità di aprire due nuove sezioni di Scuola dell’infanzia: dalle 4 sezioni dell’a. s. 2008-2009, siamo alle 6 dell’a. s. 2011-2012. Una settima sezione è stata richiesta per l’a. s. 2012-2013. Questo anche per dire che l’aumento della popolazione va di pari passo con una maggiore richiesta di servizi che è dovere dell’Amministrazione garantire. Cosa che fino ad oggi siamo riusciti a fare: nonostante la difficile situazione i servizi al cittadino non sono arretrati né in quantità né in qualità e questo grazie anche ad un costante lavoro di riduzione della spesa e di efficientamento.

L’ingresso di Marano nell’Unione Terre di Castelli ha avuto decorrenza dal 1° gennaio 2010 (per i servizi scolastici e sociali; dal 1° giugno 2010 per la Polizia municipale). Prima Marano, insieme ai comuni di Guiglia, Zocca , Montese, costituiva la Comunità montana Modena Est, sciolta a seguito del riordino territoriale voluto dalla L.R. 10/2008 . La scelta di entrare a far parte dell’Unione Terre di Castelli (formata dai Comuni di Castelnuovo, Castelvetro, Savignano, Spilamberto, Vignola) è stata allora quasi naturale e sicuramente opportuna in considerazione del fatto che sia la Regione che lo Stato, hanno favorito, soprattutto in questi ultimi anni, le aggregazione di Comuni e la gestione associata di servizi. Basti pensare all’obbligo che hanno i Comuni fino a 1000 abitanti di costituire delle Unioni o a quello dei Comuni oltre i 3000 abitanti di gestire in forma associata varie funzioni fondamentali; oppure basti pensare al vivace dibattito nato intorno al tema delle “fusioni” di Comuni, piccoli e grandi. Ora, se va chiarito bene che i risparmi per la cosiddetta “casta” non vanno certo ricercati nei piccoli Comuni, l’obiettivo della gestione associata dei servizi è evidentemente quello di razionalizzare le risorse, di creare massa critica a favore di economie di scala. E’ un percorso che abbiamo intrapreso con impegno e che teniamo costantemente monitorato nei termini di costi/benefici. Ad oggi i report sono incoraggianti. Va comunque tenuto ben presente che di sicuro da soli non avremmo potuto potenziare i servizi della Polizia municipale, sarebbe stato molto impegnativo gestire lo Sportello sociale che sta offrendo un ottimo servizio ai cittadini sul territorio, così come istituire l’Ufficio sismica o promuovere il progetto europeo “Leonardo” per i ragazzi delle Scuole superiori, solo per fare alcuni esempi delle attività che stiamo gestendo a livello unionale.

Grandi cambiamenti dunque in questi anni caratterizzati da un contesto, come detto da più parti, tra i più difficili dal dopoguerra ad oggi. E non è finita, perché abbiamo ormai visto che non si tratta di una crisi passeggera. Tuttavia i risultati fin qui raggiunti ci spronano a pensare positivo per il futuro della nostra comunità. Abbiamo imparato dalla nostra gente, che ha superato tanti altri momenti critici nella storia, a rimboccarci le maniche e ad accettare le sfide. Con impegno e determinazione. Possiamo però sperare di riuscire nei nostri intenti solo contando sulla vicinanza di tutti i cittadini, con i quali vogliamo continuare a parlare, a confrontarci, a discutere, a lavorare per conservare una comunità coesa, solidale, equa. Infatti solo così, insieme per il bene comune (come è il titolo del nostro programma elettorale), possiamo uscirne.

Il Sindaco

Prof.ssa Emilia Muratori